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Siria, dopo la guerra il freddo: morti 15 bambini. L'allarme dell'Unicef

"Le vite dei bambini continuano ad essere troncate da condizioni di salute che potrebbero essere prevenibili o curabili - afferma Geert Cappelaere, Direttore regionale dell’UNICEF in Medio Oriente e in Nord Africa -  Non ci sono scuse perché questo continui a succedere nel 21° secolo. La tragica perdita di vite causata dall’uomo deve fine adesso".

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ROMA -  "Le gelide temperature e le dure condizioni di vita a Rukban, al confine sud occidentale della Siria con la Giordania, stanno sempre più mettendo a rischio le vite dei bambini. In solo un mese, almeno 8 bambini - la maggior parte con meno di 4 mesi e il più piccolo nato da solo un’ora – sono morti.

A Rukban, dove l’80% delle circa 45.000 persone sono donne e bambini, il freddo intenso e la mancanza di cure mediche per le madri prima e durante il parto e per i neonati, hanno acuito le già difficili condizioni di vita per i bambini e le loro famiglie.

Allo stesso tempo, nella Siria orientale, le dure violenze ad Hajin nell’area di Deir-Ez-Zor hanno causato lo sfollamento di circa 10.000 persone dallo scorso dicembre. Le famiglie alla ricerca di un luogo sicuro devono affrontare diverse difficoltà nel lasciare la zona di conflitto e rimangono al freddo in attesa per giorni senza rifugi o aiuti di base. Stando alle informazioni disponibili, il viaggio difficile e pericoloso avrebbe causato la morte di 7 bambini – molti con meno di un anno di vita.

"Le vite dei bambini continuano ad essere troncate da condizioni di salute che potrebbero essere prevenibili o curabili - afferma Geert Cappelaere, Direttore regionale dell’UNICEF in Medio Oriente e in Nord Africa -  Non ci sono scuse perché questo continui a succedere nel 21° secolo. La tragica perdita di vite causata dall’uomo deve fine adesso".

Senza servizi di assistenza sanitaria solidi e accessibili, protezione e rifugi, molti altri bambini moriranno giorno dopo giorno a Rukban, Deir-Ez-Zor e in ogni altro luogo in Siria.  La storia ci giudicherà per queste morti che avrebbero potute essere evitate. 

L’UNICEF chiede a tutte le parti in conflitto e tutti coloro che esercitano un’influenza su di loro di garantire passaggi sicuri a tutte le famiglie alla ricerca di un luogo sicuro fuori dalle aree di scontro e di facilitare l’accesso all’assistenza medica salvavita per i bambini ad Hajin e ovunque in Siria.

"I bisogni di assistenza a Rukban - continua Cappellaerre -  sono più che urgenti, sono estremamente gravi e iniziano a diventare una questione di vita o di morte. Ancora una volta, l’UNICEF chiede a tutte le parti di facilitare urgentemente l’arrivo di un convoglio umanitario a Rukban, che comprenda cliniche sanitarie mobili per distribuire aiuti e servizi salvavita. Non è sicuramente troppo da chiedere quando le vite di decine di migliaia di bambini – bambini – ne dipendono".