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Migranti: -80% sbarchi nel 2018. Rapporto Caritas-Migrantes: "Se ne parla di più ma male"

(ediroma)
Per fronteggiare quella che chiamano "emergenza culturale", le due istituzioni della Cei diffondono la XXVII edizione del dossier immigrazione. Il 34% dei servizi telegiornalistici mettono in relazione immigrazione, criminalità e sicurezza
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ROMA. L'Italia, con 5.144.440 immigrati regolarmente residenti sul proprio territorio (8,5% della popolazione totale residente in Italia), si colloca al quinto posto in Europa e all'undicesimo nel mondo: a rilevarlo sono Caritas Italiana e Fondazione Migrantes in occasione della XXVII edizione del Rapporto Immigrazione.

In Italia -80% sbarchi nel 2018. "Secondo l'Unhcr - scrivono le due istituzioni della Cei - tra il 1 gennaio e il 31 agosto 2018 è sbarcato in Italia l'80% di migranti in meno rispetto allo stesso periodo del 2017. Le comunità straniere più consistenti sono quella romena (1.190.091 persone, pari al 23,1% degli immigrati totali), quella albanese (440.465, 8,6% del totale) e quella marocchina (416.531, 8,1%). I cittadini stranieri risultano risiedere soprattutto nel nord-ovest della penisola (33,6%) e diminuire nel centro (25,7%), nel nord-est (23,8%), nel sud (12,1%) e nelle Isole (4,8%).

In Italia gli occupati stranieri sono 2.430.000, di cui il 67,3% extra-Ue. Gli stranieri in cerca di occupazione sono 415.229, gli inattivi stranieri 1.255.187.

Nell'anno scolastico 2016-2017, gli alunni stranieri nelle scuole italiane sono stati 826.091 (di cui 502.963 nati in Italia, pari al 60,9%), in aumento rispetto all'anno scolastico 2015-2016 di 11.240 unità (+1,4%).

Dal punto di vista sanitario, la salute dei migranti si va sempre più caratterizzando per "condizioni di sofferenza dovute ad accoglienza inadeguata, fragilità sociale e scarsa accessibilità ai servizi". I dati al 2016, anno record di sbarchi, non modificano il trend degli ultimi anni, e cioè una diminuzione dei casi di malattie infettive, come Tbc e Aids.

"Emergenza culturale". Nel corso del 2017 i telegiornali di prima serata, spiega il rapporto, si sono soffermati per lo più sui flussi migratori (40%), riservando quasi la metà delle notizie ai numeri e alla gestione degli sbarchi sulle coste italiane.

Il 34% dei servizi telegiornalistici è dedicato a questioni che mettono in relazione immigrazione, criminalità e sicurezza; al terzo posto c'è il racconto dell'accoglienza, al quale nel 2017 è riservato l'11% delle news.

"E' evidente - si legge nel rapporto - che ci troviamo di fronte a una 'emergenza culturalè che richiede un intervento strutturato e di lungo periodo. È necessario mettere in campo tutte le risorse educative capaci di stimolare, da un lato, il necessario approfondimento rispetto a temi che sono ormai cruciali, e dall'altro lato di accompagnare le nostre comunità verso l'acquisizione di una nuova 'grammatica della comunicazionè che sia innanzitutto aderente ai fatti e rispettosa delle persone".