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Benedetta Porcaroli, da 'Baby' a 'Tutte le mie notti': "Due ragazze vittime della solitudine"

L'attrice debutta al cinema in un ruolo da protagonista. È Sara, una giovane donna che scappa da qualcosa che vorrebbe dimenticare. E che ha molti aspetti in comune con l'adolescente in crisi della serie Netflix

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"Sono al mare, abbiamo girato tutta la notte, oggi non avevo scene e ne ho approfittato per stare un po' al sole. Stiamo lavorando così tanto che devo prendere gli aminoacidi per stare in piedi". Da una settimana Benedetta Porcaroli, vent'anni, attrice da quando ne aveva sedici, è tornata sul set della seconda stagione di Baby, la serie Netflix ispirata al caso di prostituzione minorile dei Parioli, ne avrà per tre mesi e mezzo. Nel frattempo il 28 marzo esce il suo primo film da protagonista, Tutte le mie notti, girato prima di Baby ma dopo Tutto può succedere, un thriller psicologico firmato da Manfredi Lucibello in cui tutto avviene in una sola notte in una grande villa con piscina. Lì è successo qualcosa che Sara vuole dimenticare. Da quella casa è fuggita scalza, un ginocchio ferito, il bellissimo vestito di seta ormai rovinato, cerca aiuto sul lungomare e trova Veronica che la carica in macchina ed è lì proprio per riportarla a casa, in quella casa da cui è fuggita. Sara è Benedetta Porcaroli e Veronica è Barbora Bobulova, una donna che si è votata per un uomo, un imprenditore che sta lottando per tenere in piedi la sua azienda. Per Federico (Alessio Boni), Veronica è pronta a fare praticamente qualsiasi cosa. Praticamente.

'Tutte le mie notti', Benedetta Porcaroli è Sara - trailer


'Tutte le mie notti' è stato il suo primo ruolo da protagonista. Come ha ottenuto il ruolo di Sara?
"Ho fatto un provino. Manfredi ha visto moltissime ragazze, per cui ho aspettato un bel po' ma poi mi hanno chiamato per dirmi che il ruolo era mio. A quel punto abbiamo cominciato a lavorare sul personaggio, insieme a Barbora. Perché il film si fonda sul rapporto tra queste due donne, tra Sara e Veronica, una si specchia nell'altra. Abbiamo provato moltissimo le scene prima di arrivare sul set, il thriller è fatto di sfumature, loro inizialmente sembrano antagoniste ma poi la relazione si fa più complessa. Per Veronica c'è la nostalgia di non aver avuto figli e vede in Sara in qualche modo la figlia che non ha mai avuto".

Avete girato in inverno, in questa grande casa al mare. È stata una lavorazione difficile?
"Abbiamo girato sempre di notte, in una villa isolata dell'Olgiata, per un mese abbiamo ricostruito quel mondo lì, sembrava che riproducessimo il mondo che raccontavamo. Non ho mai sofferto tanto il freddo, abbiamo girato tanto anche in una pineta di Fregene, qui vicino dove sono ora, io avevo questo vestito di seta a febbraio mentre la troupe era vestita da montagna. Ho corso mezza nuda fino alle cinque di mattina, con il freddo a un certo punto smetti di ragionare ma ho tenuto duro".


Il thriller psicologico è un genere impegnativo.
"Sicuramente è difficile, al cinema la dimensione psicologica o funziona da Dio o per niente. Per questa storia però era il genere giusto e la trama è stata costruita proprio attorno al tipo di film. Il regista è un cultore del genere, per cui mi ci ha avvicinato e alla fine mi sono sentita a mio agio".

Quanto è stato importante aver fatto questo film prima di lanciarsi nell'esperienza della serie 'Baby'?
"È stato fondamentale perché si trattava del mio primo ruolo da protagonista, mi ci sono fatta le ossa. Avevo una paura da morire e quando sono arrivata sul set di Baby ero un po' meno terrorizzata perché avevo questa esperienza alle spalle. Anche se la serie è ancora più impegnativa, più lunga da girare. Senza questo ruolo non sarei riuscita a fare la serie".

Chiara di 'Baby' e Sara di 'Tutte le mie notti', due giovani donne che finiscono per vendere il loro corpo. Cosa le accomuna e cosa le rende diverse?
"Sono affezionatissima a entrambe. Chiara è lo sviluppo più complicato del personaggio di Sara, sebbene vengano da mondi totalmente diversi, in comune hanno questo senso di abbandono e smarrimento che vivono. Torna il tema della solitudine di questi ragazzi che vivono il difficile passaggio dall'adolescenza all'età adulta, sia Sara che Chiara si trovano lì a metà nel guado e inciampano in queste situazioni tipiche di quell'età in cui non sai ancora bene chi sei, in cui fai fatica a riconoscerti in qualsiasi ambiente".

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Come è stato ritrovare il personaggio di 'Baby' dopo tutti questi mesi?
"Mi mancava moltissimo. Riflettevo sul fatto che ho impiegato sei mesi a entrare in questo personaggio, sei mesi per uscirne e appena ho finito questo processo è stato di nuovo il momento di ricominciare. È strano perché c'è uno scarto pazzesco, da un momento all'altro ti trovi a ragionare con una testa che non è più la tua ma quella del personaggio, è un po' alienante talvolta. Anche perché io tendo ad andare molto a fondo, finisco per smuovere cose interiori anche piuttosto complicate che cerco di superare ma che finiscono per rimanerti addosso".

Cosa dobbiamo aspettarci da 'Baby 2'?
"Tantissime cose, succederà l'ira di Dio. Ci sono molte novità, molti nuovi personaggi. Sono molto felice, vado sul set contenta perché in sceneggiatura ci sono cose veramente interessanti e stimolanti".

In questo ultimo anno, da quando ha girato 'Tutte le mie notti' a oggi, come è cambiata, si sente una persona diversa?
"Totalmente diversa. È strano perché è come se vivessi su due binari paralleli. Da un lato ci sono io con il mio carattere, i miei affetti e quelle sono certezze, ci sono persone che mi conoscono da quando ero bambina e mi dicono 'sei sempre uguale, tutto questo non ti ha cambiato per niente', e poi su un altro binario, personalissimo, mi rendo conto che ci sono una marea di cose che sono cambiate. Sono cambiata rimanendo me stessa, fondamentalmente sono cresciuta, ho vissute esperienze nuove".