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Athina Cenci, il ritorno al cinema. "I fiori, i tartufi, la poesia: ogni giorno ricomincio daccapo"

Athina Cenci
Athina Cenci 
L'attrice è nel cast della commedia-horror 'Dio è in pausa pranzo' diretto da Michele Coppini. Il grande successo con i Giancattivi, il set e i palcoscenici, poi i problemi di salute. "Le disavventure sono una grande lezione di vita"
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Tra le poche conseguenze positive di una pandemia che ci ha regalato misure d'emergenza e modelli previsionali, da oggi per fortuna possiamo contare su un piccolo film comico-horror toscano che mette alla berlina paranoie e fake news. E soprattutto riporta in scena una attrice che non ha mai smesso di occupare un posto nel cuore degli spettatori, cinematografici e televisivi, Athina Cenci. Impegnata in un piccolo ruolo in Dio è in pausa pranzo di Michele Coppini, l'attrice toscana sarà all'anteprima del 4 aprile all'UCI di Porta di Roma per presentare il film, più commedia che zombie movie, che il regista e protagonista ha scritto con la supervisione di Alessio Venturini (collaboratore decennale di Ugo Chiti e autore di S.M.S. e No problem di Vincenzo Salemme) e che da fine aprile sarà nel catalogo di Prime Video.

Ex componente storica dei Giancattivi, con gli amici Alessandro Benvenuti e Francesco Nuti, la Cenci è nata in Grecia e, dopo tanti anni in Toscana, a 76 anni vive ormai tra il centro di Roma e una casa in campagna nell’astigiano dove si è ritirata "con grande responsabilità", come dice lei, durante il lockdown. Per l'occasione si è ritrovata a vestire i panni della ministra della Salute Assunta Carruezzo, uno dei numerosi politici poco propensi a sbilanciarsi che vediamo anche nei tg, a differenza sua, in passato anche membro del consiglio comunale di Firenze.

Una scena del film 'Dio è in pausa pranzo'
Una scena del film 'Dio è in pausa pranzo' 

"Quando ho finito di scrivere la sceneggiatura, ho pensato che il ruolo del ministro dovesse essere affidato a un comico, chi meglio di un comico può interpretare un politico?", ricorda il regista, che quando si è trovato costretto in zona rossa ha deciso di trasformare gli sketch realizzati sui complottisti e le loro "idee folli" in un film che guardasse da un lato a George Romero e dall'altro a Mel Brooks; e nel quale molti potessero ritrovarsi e riconoscersi, come quelle "persone anziane che hanno subìto la pandemia circondate da chi li metteva in guardia di continuo". "Volevo un comico forte, di peso, quasi un’istituzione - aggiunge Coppini - ho pensato subito ad Athina Cenci perché mi sembrava la persona giusta che potesse rappresentare questo tipo di comicità. L’avevo conosciuta a un festival del cinema in Molise e quando le ho proposto la cosa si è mostrata subito entusiasta. Era molto emozionata sul set, ma con una gran voglia di rimettersi in gioco".

La stessa che l'accompagna ancora oggi, a poco più di venti anni dall'aneurisma che la costrinse una settimana in coma all’ospedale San Camillo di Roma nel settembre del 2001 e che le fece perdere l'uso della parola, a lungo. La cosa peggiore che si possa immaginare per un'attrice, che certo non si aspettava di dover affrontare anche un virus su scala planetaria una volta tornata davanti alla macchina da presa. Dopo Quel genio del mio amico di Alessandro Sarti, il Vi voglio cattivi di Andrea Muzzi e il cortometraggio I bambini di Scampia di Gianluca Testa, si riparte dalla sua Toscana.

Athina, è un piacere rivederla in azione, come sta?

Benissimo, ogni giorno ricomincio da capo. Per fortuna e per carattere cerco sempre di vedere gli aspetti positivi della vita.

Non è stato facile...

Nel 2001 dopo l’operazione non parlavo più. Nel mio cervello pensavo di pronunciare delle parole, ma queste non uscivano dalla mia bocca, ero completamente afasica, pensi quale potesse essere il mio stato d’animo. Dopo due anni e un lavoro estenuante sono riuscita a parlare e a scrivere di nuovo con l’aiuto del professor Perfetti e della logopedista Annamaria Boniver. Piano piano sto superando le molte difficoltà, grazie al cielo, ma questa disavventura mi ha offerto una grande lezione di vita, e mi ha dato la forza di reagire.

Athina Cenci (sul divano) con il cast di 'Benvenuti in casa Gori' (1990)
Athina Cenci (sul divano) con il cast di 'Benvenuti in casa Gori' (1990) 

Com'è la sua vita oggi, a 76 appena compiuti?

Ho festeggiato con i miei amici, a pranzo a casa mia a Roma, una bellissima giornata. Adoro Roma, ho un terrazzo magnifico con dei fiori stupendi e una chiesa di fronte e quando sento nostalgia dei tartufi me ne vado nelle campagne astigiane da Paolo (Bernardi, pittore e scenografo, suo compagno di vita, ndr), dove facciamo stupende passeggiate immersi nella natura. Per il resto faccio ginnastica, esercizi di logopedia, studio, leggo, cucino e guardo tanti film o vado a teatro.

Quasi come durante la pandemia; come l'ha vissuta?

Mi sono ritirata con grande responsabilità tra la casa di Roma e quella nell’astigiano, seguendo scrupolosamente le indicazioni che venivano suggerite. Coerentemente con il ruolo di ministra della Salute. A decidersi prima avrei potuto puntare al Quirinale. Ma a 76 anni sarei stata troppo giovane come Presidente... Come ministro forse sarei troppo in là, anche se non credo di dimostrare i miei anni, nel film e tantomeno nella vita.

Oggi sembra che si dimentichi tutto, come si difende la memoria delle cose giuste?

Con l’esempio dell’amore verso gli altri e verso la natura. I ricordi e il passato fanno parte del mio continuo presente.

E' andata più volte a trovare Francesco Nuti quando era in ospedale. Vi sentite ancora? Con lui, e con Alessandro?

È stato un momento emozionante soprattutto per Francesco, che mi ha fatto una grande tenerezza. Come può trasformarti in un attimo la vita... Benvenuti ogni tanto ha un “BarLume” di ricordi e si fa sentire, anche se troppo preso dai suoi impegni.

E' bello sapervi ancora legati dopo 50 anni, in fondo è con loro che tutto è iniziato...

Di allora ricordo con gioia sia i momenti belli sia quelli brutti. Quando attraversavamo l’Italia in macchina per portare in giro il nostro Cabaret. La mia professione mi ha aiutato a crescere, e a capire che 'io sono una attrice'.

E l'ha fatta amare da un pubblico che ancora oggi la segue, anche sui social. È davvero lei su Facebook?

Sì, sono io, c'è questa pagina dove sono riportate le mie foto, passate e più recenti, con gli avvenimenti che mi riguardano, ma è un mio fan che pubblica le cose… io non saprei neanche da dove cominciare. Mi fanno piacere le dimostrazioni di affetto, pensi che per il mio compleanno in due giorni ho ricevuto migliaia di auguri. Carino, vero? Ricordo, un giorno, mentre pagavo alla cassa di un supermercato una bambina di otto o nove anni mi fermò dicendomi “Athina sei bravissima, mi piaci tanto”. Credo sia stato un complimento bellissimo, fatto con il cuore.

Tv, film, teatro, cortometraggi: il prossimo impegno?

Per ora sto preparando una lettura di poesie, da Alda Merini e Pasolini alla Achmatova.

E per il suo futuro? Che piani ha, a parte il lavoro? Che desideri, o speranze?

Che finisca la pandemia. Io naturalmente ho fatto anche la terza dose, con grande consapevolezza e responsabilità, non abbasso la guardia e uso ancora la mascherina. Ma soprattutto mi auguro finisca questa terribile guerra che ha cambiato il nostro modo di considerare il mondo, facendoci capire quanto siamo fragili e impotenti.