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Pedofilia, Michael Jackson al bando in Nuova Zelanda e Canada dopo il doc HBO

Prime ripercussioni dopo la messa in onda del film "Leaving Neverland" con le testimonianze delle violenze sui bambini: le due più importanti stazioni radiofoniche neozelandesi e il network del Quebec Cogeco che controlla 23 emittenti hanno cancellato dai loro palinsesti le canzoni del re del pop

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Michael Jackson al bando. Succede in Nuova Zelanda dove le due emittenti principali del paese hanno smesso di suonare la sua musica e anche in Canada, dove un network radiofonico che controlla 23 stazioni ha eliminato dai palinsesti le sue canzoni. Sono le prime serie ripercussioni dopo la messa in onda del documentario della HBO Leaving Neverland con i due testimoni che raccontano gli abusi sessuali subiti da Michael Jackson quando erano bambini.
 
La decisione di censurare i brani di Jackson da parte del network radiofonico del Quebec Cogeco non è un provvedimento isolato. Anche in Nuova Zelanda le due principali stazioni radiofoniche hanno annunciato ieri di voler mettere al bando la musica di Jackson per quanto riportato nel documentario HBO. Leon Wratt, il responsabile dei palinsesti del network MediaWorks, ha spiegato che “seppure non sia nostro compito decidere se Jackson sia o meno colpevole di pedofilia, vogliamo essere sicuri che le nostre radio suonino la musica che la gente ha davvero il piacere di ascoltare”. Dean Buchanan, portavoce per l’altra emittente neozelandese NZME, ha confermato che anche l’emittente per la quale lavora ha smesso di suonare la musica di Jackson. Gli eredi di Michal Jackson hanno intanto fatto causa alla HBO per il contenuto a loro giudizio diffamatorio del documentario chiedendo 100 milioni di dollari.
 
Non è noto quanto questa messa al bando del re del pop potrà durare, né si sa se la decisione potrà interessare anche altri artisti raggiunti da accuse di violenze o abusi sessuali come R. Kelly. D’altro canto Spotify venne molto criticata lo scorso anno quando eliminò dale sue playlist sia Kelly sia XXXTentacion, tanto che artisti come Kendrick Lamar decisero, in segno di solidarietà con i colleghi sotto accusa, che avrebbero tolto le loro canzoni se la piattaforma di streaming non avesse rivisto la sua decisione censoria.