Spettacoli

Giulio Tremonti a Dogliani: "Detassare le imprese unica via per la crescita"

L’ex ministro delle finanze del governo Berlusconi presenta il suo libro 'Le tre profezie, appunti per il futuro' intervistato da Massimo Giannini al festival della tv e dei nuovi media. "La differenza tra Bossi e Salvini? Hanno costruito ambedue un partito popolare che prende voti. E sono meglio di un partito ortodosso che non li prende"
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Una patrimoniale? "Sarebbe una sciagura. Meglio, molto meglio, detassare le imprese per far crescere l'economia e il pil". Giulio Tremonti, già ministro delle finanze del governo Berlusconi, suggerisce la sua proposta in vista dell'autunno caldo dell'economia, quello che aspetta l'Italia dopo le elezioni. Incalzato dal direttore di Radio Capital, Massimo Giannini in occasione del Festival della tv e dei nuovi media di Dogliani, Tremonti, ormai fuori dal gioco della politica partitica, presenta il suo libro (Le tre profezie, appunti per il futuro, editore Solferino) ma non riesce a sfuggire alle domande sull'attualità.

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La differenza tra Bossi e Salvini? :"Hanno costruito ambedue un partito popolare che prende voti. E sono meglio di un partito ortodosso che non li prende". L'ultimo riferimento è a Forza Italia, "l'unico partito cui ho aderito". Oggi è in difficoltà.."È troppo legato a una persona". Ma se lei fosse nei panni di Tria che cosa farebbe oggi? "Nei panni di Tria? No grazie. Comunque per abbattere il rapporto deficit-pil bisogna puntare a far crescere il prodotto interno lordo. Come avevamo cominciato a fare quando ero ministro. Per questo la strada è quella di detassare le imprese". Come mai si è creato il deficit pubblico italiano? Di chi è la responsabilità? "Fino alla fine degli anni Settanta non esisteva deficit. È stato creato per poter calmierare con la spesa sociale i guasti legati alla massiccia immigrazione da Sud a Nord. E, in secondo luogo perché la Nato aveva suggerito di largheggiare con le pensioni di invalidità per evitare l'ascesa al potere del Pci". Esiste il pericolo che l'ultradestra diventi maggioritaria in Europa?: "Non credo. Facendo i conti potrebbe raggiungere poco piu di un centinaio di seggi su settecento. E se devo dire, non vedo neppure i prodromi di un ritorno al fascismo come da più parti si paventa".