ROMA - Il tiki taka spagnolo è passato di moda: ormai i Mondiali si vincono correndo poco e senza possesso palla. Almeno questo è quanto emerge dai dati sull'ultimo Mondiale in Russia forniti dal gruppo di studio tecnico della Fifa. Secondo le statistiche, infatti, la Francia allenata da Didier Deschamps e laureatasi campione occupa solo il 19esimo posto fra le nazionali con la percentuale di possesso palla più alta e il 16esimo fra quelle che hanno percorso più km in ogni partita.
Il gruppo di tecnici della Fifa, che ha studiato nel dettaglio le statistiche complete di ogni singolo confronto e i profili di squadra, era guidato da Carlos Alberto Parreira, noto per aver guidato il Brasile alla vittoria del Mondiale 1994, ma ne hanno fatto parte Marco Van Basten (capo dello sviluppo tecnico della Fifa), Emmanuel Amunike, Bora Milutinovic, Andy Roxburgh e Pascal Zuberbuehler.
I numeri del report, insomma, fotografano un calcio che sta cambiando sotto diversi aspetti. La Spagna, ad esempio, è rimasta fuori dagli ottavi di finale dell'ultima rassegna iridata nonostante abbia fatto registrare il miglior possesso palla medio per match con il 69% davanti alla Germania (67%) e all'Argentina (64%).
La Serbia è invece risultata la formazione con il maggior coefficente chilometrico: i giocatori del ct Dalic in Russia hanno percorso una media di 113 km a partita, con la Francia che è addirittura ferma al 28esimo posto e 'solo' 101 km.
"Lo studio è uno strumento di lavoro moderno, che fornisce informazioni rilevanti sul modo di giocare - ha spiegato Zvonimir Boban, vicesegretario generale della Fifa, che ha curato la prefazione del rapporto -. È anche un altro esempio di come la Fifa stia usando la tecnologia per migliorare il calcio. La Francia è stata una degna vincitrice, sotto la costante supervisione di Didier Deschamps, che aveva una visione chiara e precisa di come sfruttare al meglio i giocatori a disposizione".
Il gruppo di tecnici della Fifa, che ha studiato nel dettaglio le statistiche complete di ogni singolo confronto e i profili di squadra, era guidato da Carlos Alberto Parreira, noto per aver guidato il Brasile alla vittoria del Mondiale 1994, ma ne hanno fatto parte Marco Van Basten (capo dello sviluppo tecnico della Fifa), Emmanuel Amunike, Bora Milutinovic, Andy Roxburgh e Pascal Zuberbuehler.
I numeri del report, insomma, fotografano un calcio che sta cambiando sotto diversi aspetti. La Spagna, ad esempio, è rimasta fuori dagli ottavi di finale dell'ultima rassegna iridata nonostante abbia fatto registrare il miglior possesso palla medio per match con il 69% davanti alla Germania (67%) e all'Argentina (64%).
La Serbia è invece risultata la formazione con il maggior coefficente chilometrico: i giocatori del ct Dalic in Russia hanno percorso una media di 113 km a partita, con la Francia che è addirittura ferma al 28esimo posto e 'solo' 101 km.
"Lo studio è uno strumento di lavoro moderno, che fornisce informazioni rilevanti sul modo di giocare - ha spiegato Zvonimir Boban, vicesegretario generale della Fifa, che ha curato la prefazione del rapporto -. È anche un altro esempio di come la Fifa stia usando la tecnologia per migliorare il calcio. La Francia è stata una degna vincitrice, sotto la costante supervisione di Didier Deschamps, che aveva una visione chiara e precisa di come sfruttare al meglio i giocatori a disposizione".