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Argentina, c'è il ritorno di Messi. Icardi rischia anche la Coppa America

Messi con il ct Scaloni (afp)
Dopo la sconfitta mondiale, in fuoriclasse torna in nazionale: il 26 a Madrid nell'amichevole col Venezuela. Il ct Scaloni prepara la Coppa America: non c'è chiaramente Maurito, ("Gli ho parlato, aspetto che risolva la sua situazione, poi prenderemo le decisioni") sì a Lautaro Martinez
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FRANCOFORTE - Mentre l'Inter affronta l'Eintracht nella sua tana, si scopre una ragione supplementare nel sempre più probabile ritorno in campo di Mauro Icardi in tempi rapidi, col derby del 17 marzo come obiettivo ragionevole: la Coppa America di giugno. Il centravanti argentino non ci sta a passare per elemento destabilizzante dello spogliatoio dell'Inter, lui che ha giocato spesso in condizioni fisiche precarie per via del dolore al ginocchio destro: la sua serietà - è questa la condizione che ha posto per sedersi al tavolo con l'Ad Marotta e con la mediazione dell'avvocato Nicoletti - non deve essere messa in discussione. Ma Icardi, orgogliosamente argentino, non ha soltanto in testa il rientro in squadra col proprio club. Lui e Wanda, la moglie procuratrice, hanno valutato anche l'effetto non secondario del braccio di ferro con l'Inter per la fascia da capitano: il rischio concreto di perdere la Coppa America del prossimo giugno in Brasile, che avrebbe dovuto rappresentare il vero battesimo di Icardi al centro dell'attacco della Selecciòn.

Il ct Scaloni era stato chiaro: nel rinnovamento della Nazionale, dopo il fallimento al Mondiale russo, il centravanti dell'Inter avrebbe avuto un ruolo fondamentale e per questo, nel novembre scorso, lo aveva lanciato (con gol, contro il Messico), senza mai convocare i due veterani Agüero e Higuain. Poi è arrivata la querelle con l'Inter e il processo di rinnovamento si è interrotto. Icardi non rientrerà nelle convocazioni di oggi per le due amichevoli propedeutiche alla Coppa America: il 22 marzo al Wanda Metropolitano di Madrid col Venezuela e il 26 a Tangeri col Marocco. Icardi, tuttavia, non ha perso la speranza per giugno. Scaloni tiene aperto uno spiraglio e conferma il colloquio telefonico col giocatore: "Il presente di Icardi è complicato, le decisioni deve prenderle lui con l'Inter. Alla Seleccion non sta bene la sua situazione attuale. Vedremo nei prossimi mesi se sarà con noi in Coppa America. Gli ho parlato, aspetto che risolva la sua situazione, poi prenderemo le decisioni''. 

TORNA MESSI, C'E' LAUTARO

Le due amichevoli di marzo sono molto importanti per Scaloni. Lo attesta il ritorno di Leo Messi, che dopo il Mondiale russo non aveva più giocato con l'Albiceleste e che invece sarà in campo nel primo dei due appuntamenti, quello col Venezuela nello stadio dell'Atletico Madrid. E' chiara la volontà del fuoriclasse di tornare leader sul campo della Selecciòn, per vincere un titolo: persa la finale del Mondiale 2014 in Brasile e incassata la grande delusione russa, Messi proprio in Brasile vuole prendersi la rivincita. La sua è stata una decisione sofferta, come ha rivelato il quotidiano La Nacion, ma poi ha prevalso la consapevolezza che potrebbe trattarsi di una delle ultime occasioni di vincere qualcosa con la maglia dell'Albiceleste: nel 2022, quando si giocheranno i Mondiali in Qatar, il pluri Pallone d'oro avrà 35 anni. Scaloni non lo ha mai pressato, lasciando che il numero 10 più famoso del mondo si prendesse tutto il tempo necessario per decidere se e quando tornare. La partita più propizia in un calendario intasatissimo è parsa all'asso del Barça appunto quella col Venezuela: Madrid è vicina a Barcellona e gli permetterà di evitare viaggi scomodi o addirittura intercontinentali. Messi troverà un gruppo quasi completamente rinnovato, rispetto a quello che lasciò dopo il 3-4 di Kazan con la Francia. Per lui è stata la parentesi più lunga senza Nazionale. Ha scelto di interromperla anche grazie alla buona situazione del Barcellona nella Liga e a un calendario relativamente tranquillo in questa fase, con l'eccezione della partita di ritorno degli ottavi di Champions col Lione. Il capitano della Selecciòn conoscerà come compagni di squadra inediti Gerónimo Rulli, Renzo Saravia, Walter Kannemann, Santiago Ascacibar, l'ex del Palermo Franco Vázquez, Franco Cervi, Giovanni Simeone, Juan Foyth e Rodrigo De Paul. Icardi spera di ritrovarlo la prossima volta. Per ora al suo posto ci sarà Lautaro Martinez, proprio come nell'Inter.

GERMANIA IN CONFLITTO

Non ci saranno prossime volte, invece, nei duelli classici di Messi con Jerome Boateng, Thomas Müller e Mats Hummels. Leo non li incrocerà più con la maglia della Mannschaft, la nazionale tedesca: la finale per lui nefasta del 13 luglio 2014 a Rio de Janeiro è ormai diventata un reperto archeologico. Il ct tedesco Jogi Loew ha infatti deciso di fare fuori i tre pilastri di quella vittoria. Non sono ancora passati 5 anni e sembra un secolo. Nella sede della Dbf, a poche centinaia di metri dalla Commerzbank Arena teatro di Eintracht-Inter, i vertici federali hanno già messo in archivio la questione dei tre campioni del mondo epurati e pensano ai prossimi appuntamenti: l'amichevole con la Serbia del 20 marzo e soprattutto la trasferta per le qualificazioni a Euro 2020, il 24 in casa dell'Olanda, che ha già causato il primo grande terremoto dopo il pessimo Mondiale russo, vincendo davanti alla Francia il girone della Nations League e provocando la retrocessione in serie B della Germania. Proprio quel risultato è stato alla base della decisione di Loew, che è sotto accusa e ha imboccato con decisione la strada del rinnovamento. Una telefonata breve a ciascuno dei tre epurati del Bayern monaco ha segnato la fine della loro esperienza con la Mannschaft: "A loro va la nostra massima gratitudine per ciò che hanno fatto. Ora si volta pagina". Le parole ufficiali della Dfb non hanno placato le polemiche, alimentate in particolare dal delusissimo Müller, che non ha nascosto di avere sofferto anche per le modalità con cui la notizia gli è stata comunicata: "Non metto in discussione il diritto del ct di prendere questa decisione, anche se penso che con Mats Hummels abbiamo dimostrato di potere ancora giocare ad alto livello internazionale. Mi fa arrabbiare il modo: non è stata certo la maniera giusta". Apprezzato sui social anche da alcuni giocatori tedeschi in piena attività o dai parenti di alcuni tra gli attuali calciatori della Mannschaft, il messaggio di Müller conferma che le tensioni nel calcio tedesco, emerse dopo il Mondiale, non sono certo sopite.
 
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