Vaticano

Migranti, Galantino: "No a interventi a ferro e fuoco, gli Sprar sono istituzioni straordinarie"

Il segretario generale uscente della Cei interviene nel dibattito sul decreto immigrazione. "Mettere da parte atteggiamenti curvaioli che non ci fanno percepire il senso della realtà"

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Gli Sprar, le forme di accoglienza che danno posto a circa ventitremila persone, sono "istituzioni straordinarie". Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale uscente della Cei e presidente dell'Apsa, prende le difese del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati che coinvolge oltre 400 Comuni. Un modello che il decreto immigrazione, che il governo si prepara a varare, intende cancellare.

Proprio ieri l'Associazione studi giuridici sull'immigrazione ha lanciato l'allarme sul fatto che il decreto sancisce la cancellazione degli Sprar "l'unico sistema pubblico di accoglienza che funziona". "Gli Sprar dove sono tenuti bene, e sono la stragrande maggioranza - dice oggi Galantino - sono istituzioni straordinarie perchè il modo in cui sono stati concepiti dà garanzie". Galantino, che nei cinque anni in Cei ha frequentato tanti campi profughi all'estero, tra Kurdistan, Giordania e Libano, ha raccolto testimonianze anche nel nostro Paese.

"Guardiamo negli occhi la storia delle persone e guardiamo la realtà italiana che non è così negativa da fare interventi da 'ferro e fuoco'. C'è da capire - dice Galantino - cosa di bello hanno maturato gli italiani, con limiti, tra tanta confusione e lasciati soli da realtà internazionali come l'Europa ma guardiamo con realismo per smettere atteggiamenti curvaioli e da stadio che non ci fanno percepire il senso della realtà". Pur premettendo di non avere visto nelle pieghe il decreto legge che arriverà lunedì al Consiglio dei ministri, Galantino osserva: "Questo decreto come tanti altri, fatto da questo o da altri governi, dipende dal motivo per cui si scrivono perché se si scrivono per dovere ricavare il massimo di profitto da certe parole o atteggiamenti e non si scrivono per un servizio alla persona quale che sia la sua condizione e nazionalità. Qualsiasi decreto, legge, intervento, dipende dall'obiettivo che si deve raggiungere".

Galantino bolla poi come bufala la storia dei 35 euro dati agli immigrati. "Tutti sanno che lo Sprar non si fa all'aria aperta, ma in un locale che deve avere sua consistenza per legge, una sua cura, deve avere operatori e tutte queste realtà non possono essere fatte in nero. Se ciò accade, è bene che il governo intervenga e punisca ma dovere poi leggere tutte queste realtà che hanno capacità belle di promozione, è come minimo fuori posto perchè gli operatori che sono lì sono italiani e vengono pagati con quei soldi. Le utenze sono pagate all'Italia, il cibo è comprato in Italia, quindi sono soldi che di fatto restano qui eccetto quei 2.50 euro che vengono dati a queste persone".