Vaticano

Papa Francesco: "La Lituania è un esempio di dialogo in un mondo sempre più diviso"

Lo ha detto il pontefice a Vilnius, durante la prima tappa del viaggio pastorale nei Paesi Baltici a 25 anni dalla visita di Giovanni Paolo II

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VILNIUS. Parla alle autorità della Lituania pochi minuti dopo l’atterraggio nella capitale Vilnius che celebra i cento anni della dichiarazione d’indipendenza. E dice che guardando allo scenario mondiale “dove crescono le voci che seminano divisione e contrapposizione – strumentalizzando molte volte l’insicurezza e i conflitti – o che proclamano che l’unico modo possibile di garantire la sicurezza e la sussistenza di una cultura sta nel cercare di eliminare, cancellare o espellere le altre”, i lituani possono essere un esempio di ospitalità delle differenze, di dialogo, di apertura e comprensione che “possono trasformarsi in ponte di unione tra l’oriente e l’occidente europeo”. E ancora: “Questo può essere il frutto di una storia matura, che come popolo voi offrite alla comunità internazionale e in particolare all’Unione Europea”.
 
Papa Francesco atterra in Lituania, prima tappa del suo viaggio che lo porterà (da oggi a martedì) anche in Lettonia ed Estonia, e da tre Paesi considerati periferia dell’Europa ed anche “satelliti” del colosso russo, loda un Paese che ha patito sulla propria pelle “i tentativi di imporre un modello unico, che annullasse il diverso con la pretesa di credere che i privilegi di pochi stiano al di sopra della dignità degli altri o del bene comune”. Per questo, dice il Papa, la Lituania è un modello in particolare per l’Unione Europea.
 
Venticinque anni dopo Giovanni Paolo II che trovò un Paese ancora ferito dagli orrori del nazismo e della dittatura sovietica, Francesco arriva nei Paesi Baltici per valorizzare la storia di tre nazioni simili ma con caratteristiche differenti, tutti e tre capaci di lasciarsi alle spalle le devastazioni del Novecento ed essere diversi. Dice: “Le ideologie totalitarie spezzarono la capacità di ospitare e armonizzare le differenze seminando violenza e diffidenza”, ma “trarre forza dal passato significa recuperare la radice e mantenere sempre vivo quanto di più autentico e originale vive in voi e che vi ha permesso di crescere e di non soccombere come Nazione: la tolleranza, l’ospitalità, il rispetto e la solidarietà”.