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Qalb Lozeh. La chiesa che ha ispirato Notre-Dame è in Siria

(afp)
A pochi giorni dal tragico rogo che ha devastato il capolavoro del gotico a Parigi, un reportage AFP ci mostra una sorprendente progenitrice: non lontano da Aleppo, i resti di una cattedrale bizantina del V secolo la cui struttura, a due torri e tre navate, è incredibilmente simile a quella delle discententi medievali europee
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Nel cuore di una delle città morte siriane, i resti di un'antica cattedrale del V secolo riportano al solo sguardo direttamente ai capolavori del medioevo, al romanico, persino al gotico francese. A cinquanta chilometri dall'Aleppo devastata dalla guerra, nella cittadina di Qalb Lozeh, i resti dell'omonima chiesa ci raccontano infatti di un'opera che un tempo presentava un grande ingresso ad arco fiancheggiato da due torri gemelle con in mezzo una larga navata centrale. Una struttura architettonica che, racconta un servizio dell'agenzia francese Afp che è andata a visitarla, subito dopo il drammatico incendio che ha devastato Notre-Dame a Parigi, fa di quell'antica cattedrale del Medio Oriente ormai ridotta a una rovina possa essere considerata la progenitrice del gioiello dell'Ile de la Cité, e di tanti altri capolavori dell'architettura cristiana europea del Medioevo.
 
Si pensa che quella di Qalb Lozeh sia addirittura il miglior esempio di architettura bizantina dell'epoca siriana: potrebbe essere stata la fonte di ispirazione per diverse cattedrali romaniche e gotiche in Europa, tra cui appunto il simbolo di Parigi.
 
Diana Darke, esperta culturale del Medio Oriente, racconta all'Afp che quella cattedrale è "il primo esempio conosciuto di facciata con torri gemelle e arco centrale particolarmente elaborato, precursore di quello che divenne poi lo stile romanico". Stile, quello romanico, evoluto nel gotico che caratterizza proprio Notre-Dame.  Tra i resti della chiesa abbandonata nel cuore della Siria e quella parigina ci sono infatti "molte somiglianze" continua Darke "come ad esempio il design relativo alle torri e l'arco centrale". 
 
L'opera che si erge nella Siria nord-occidentale vicino al confine turco dal 2011 è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità Unesco insieme ad altre chiese e rovine degli antichi villaggi settentrionali, negli ultimi anni diventati tristemente teatro di guerra.
 
Quella di Qalb Lozeh, di origine paleocristiana, si crede fosse circondata da un alto muro e che fosse tappa di pellegrini diretti a Qal'at Sim'an per la reliquia di San Simeone stilita. Dai resti si intuiscono chiaramente le due torri, a tre piani, l'arco e in passato vi era una terrazza che connetteva i piani superiori:  l'interno conta invece tre navate e quella centrale, proprio come per Notre Dame, era caratterizzata da diversi pilastri.  "Anche nei pilastri ci sono somiglianze - continua l'esperta - così come per le navate". Lo stesso Unesco, sostiene che  luoghi come Qalb Lozeh illustrino bene "la transizione dall'antico mondo pagano dell'impero romano al cristianesimo bizantino". Darke aggiunge che Qalb Lozeh fu costruita da cristiani siriani che potevano contare su ricchezze date da produzione di vino e olio e che la chiesa era tappa di molti pellegrini ma anche mercanti. 
 
"Quindi non sorprende che le idee di design siano gradualmente tornate in Europa, anche prima dei crociati del 12 ° secolo" dice, ricordando come la cattedrale siriana possa essere stata fonte di ispirazione per Notre-Dame.  "Chiunque approfondisca lo studio dell'arte gotica e in particolare delle chiese gotiche scoprirà che questo stile architettonico ha viaggiato verso l' Europa dalla Siria" ha detto lo storico siriano Fayez Kawsara all'Afp. "La più grande prova di ciò è ... la cattedrale di Notre-Dame" aggiunge.
(afp)

A differenza del simbolo di Parigi, per cui sono già stati donate centinaia di milioni di euro, la cattedrale siriana giace in stato di semi abbandono da anni. I bambini usano i resti della chiesa e gli spazi fra le rovine come un parco giochi, ovunque si vedono graffiti e all'interno delle mura diversi pezzi sono stati saccheggiati o divelti. I custodi che la sorvegliavano, dall'inizio dell'escalation del conflitto, nel 2011, se ne sono andati. Da allora, ricorda sempre all'Afp un abitante della zona, Issam Ibrahim, non se ne è occupato quasi nessuno. "Non era più protetto e come residenti del villaggio ci siamo presi cura noi del sito" perché, come aggiunge un altro residente,  Wissam Mohammad, "ha un significato importante per noi, per la storia. Non è solo una pila di vecchie pietre: è un simbolo della cultura siriana" dice.
 
Questo simbolo di storia, così affine a Notre-Dame, da qualche mese è entrato anche nei cataloghi delle agenzie (poche per ora, ndr) di viaggi che sono tornate a proporre la Siria come destinazione turistica. Per chi in futuro intendesse visitarla va segnalato che tour operator come Clio in Francia o per esempio l'italiana Nbts la inseriscono nelle tappe del grande tour attraverso le meraviglie di una Siria devastata e pronta a rinascere