L’agenzia di intelligence interna tedesca sta mettendo sotto osservazione il più grande gruppo islamico del Paese, il DITIB, Unione islamica turca per gli affari religiosi. Lo riferisce la Deutsche Welle.

L’Ufficio federale tedesco per la protezione della Costituzione ha inviato un dossier confidenziale ai 16 stati tedeschi sull’Unione islamica turca per gli affari religiosi (DITIB), chiedendo materiale e commenti per stabilire se le attività della DITIB rispettano i dettami costituzionali e soprattutto se nascondo attività “non lecite”.

Il DITIB gestisce in Germania una rete di circa 900 moschee e 800.000 membri e impiega imam formati in Turchia che, incredibilmente, sono classificati come dipendenti pubblici in Germania a seguito di un accordo con la Turchia.

La decisione della intelligence tedesca di avviare un iter per mettere sotto osservazione il DITIB arriva una settimana prima della inaugurazione di una nuova grande moschea a Colonia, moschea che verrà inaugurata da Recep Tayyip Erdogan in persona.

L’Unione islamica turca per gli affari religiosi è finita diverse volte sotto inchiesta in Germania, lo scorso anno perché almeno 16 imam avrebbero spiato e ordito complotti contro i seguaci di Fethullah Gulen, accusato da Erdogan di aver organizzato il “golpe” in Turchia del 2016. A gennaio gli imam di DITIB vennero messi sotto inchiesta perché invitavano i fedeli a pregare per la vittoria turca contro i curdi siriani della provincia di Afrin. DITIB è stata nuovamente messa sotto osservazione ad aprile per aver organizzato una rievocazione militare della prima guerra mondiale nella quale si sventolavano un gran numero di bandiere turche e armi false vennero consegnate ai bambini “martiri”. L’anno scorso DITIB ha suscitato polemiche rifiutandosi di prendere parte a una marcia antiterrorismo a Colonia.

Grandi investimenti turchi in Germania e in Europa per promuovere l’Islam della Fratellanza Musulmana

La Turchia sta investendo ingenti somme di denaro per promuovere l’Islam in Europa e in particolare per promuovere la linea della Fratellanza Musulmana. Per farlo si nasconde dietro a pseudo organizzazioni umanitarie che di umanitario hanno bel poco. Lo scorso gennaio RR aveva segnalato come Erdogan cercasse di entrare in Europa attraverso la porta dei Balcani usando proprio le organizzazioni “umanitarie” islamiche.

Se la Germania è senza dubbio il Paese dove la Turchia investe di più a causa del gran numero di turchi presenti nel territorio, non vanno sottovalutati gli investimenti turchi in altri Paesi europei. La Turchia insieme a Qatar, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita è il regime islamico che più investe per fare proselitismo in Europa e più in generale in occidente. I turchi professano apertamente la linea della Fratellanza Musulmana che come obiettivo si prefigge la costruzione di un califfato globale. Nel 2016 RR ha dato il via a una iniziativa che mira a inserire la Fratellanza Musulmana nella lista della organizzazioni terroristiche.