Per il Sindaco Alice Parma la clandestinità non è reato. La sua priorità? Voto agli stranieri senza cittadinanza

Per il Sindaco Alice Parma la clandestinità non è reato. La sua priorità? Voto agli stranieri senza cittadinanza

Mentre a Santarcangelo continua l’emergenza sicurezza, l’amministrazione comunale si dedica alle battaglie ideologiche: abolire il reato di immigrazione clandestina e concedere il voto per le elezioni amministrative agli stranieri che non hanno ancora ottenuto la cittadinanza.

La Giunta di Santarcangelo ne combina un’altra delle sue. Ormai ci ha abituato e non è più una novità. Nonostante l’emergenza sicurezza si faccia sentire con un furto dopo l’altro, le battaglie ideologiche continuano a contraddistinguere l’impegno dell’amministrazione comunale. I cittadini, intanto, ne risentono. L’ultima sparata è arrivata proprio i giorni scorsi. Il Sindaco Alice Parma, direttamente sul suo profilo Facebook, si è schierata, insieme alla Giunta comunale, a favore della campagna lanciata dai radicali di Emma Bonino “Ero Straniero”, invitando i santarcangiolesi ad aderire. Cosa che presumo non sia successa. Ma che cosa riguarda questa proposta di legge di iniziativa popolare? Nel vario elenco delle richieste troviamo una “effettiva partecipazione alla vita democratica per gli stranieri” e niente di meno che “l’abolizione del reato di clandestinità”. Nel primo caso si chiede che venga previsto l’elettorato attivo e passivo per le elezioni amministrative a favore degli stranieri titolari del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo, perciò coloro che non hanno ancora ottenuto la cittadinanza italiana, nel secondo si vuole cancellare il reato di clandestinità, attraverso l’abrogazione dell’articolo 10-bis del decreto legislativo del 26 luglio 1998, n.286. Si tratta di una campagna appoggiata pure da altre sigle, tra cui ARCI, la cui presidente è Francesca Chiavacci, ex deputata del Pds (Partito Democratico della Sinistra) e dalle ACLI (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani), realtà praticamente legata quasi interamente alla sinistra, più che al mondo cattolico.

Nulla da dire sull’efficacia della campagna social di “Ero Straniero”, realizzata attraverso un video-spot della durata di poco più di un minuto, farcito da sentimentalismo con tanto di musichetta in sottofondo per cercare di fare presa. Il video si apre con un ragazzo di colore che afferma “io sono un ladro”, seguito da una ragazza islamica col velo: “sono una terrorista”, dopodiché arriva una badante, probabilmente di origine balcanica: “sono una puttana”, passando per un altro ragazzo straniero: “vi rubo il lavoro”, un altro ancora: “vi porto le malattie”. Infine una ragazzina di colore, sui banchi di scuola afferma: “dite che devo tornare a casa mia, ma casa mia è questa, perché è qui che sono nata”.

Qualcosina da dire per smontare il video, invece, ci sarebbe eccome. L’obiettivo di chi lo ha realizzato è chiaro: scatenare un’emozione forte e cercare di contrastare i luoghi comuni. Come ho già sostenuto recentemente in una lettera indirizzata al Presidente della Camera Laura Boldrini: «non condivido l’equazione semplicistica per la quale migrante significherebbe automaticamente delinquente, come non sopporto l’equazione progressista che intende mitizzare la figura dell’immigrato, il suo “stile di vita d’avanguardia” ed altre menate di questo tipo. Semplicemente sostengo che l’immigrazione selvaggia e di massa, che non intende separare i rifugiati veri dalla netta maggioranza di clandestini, contribuisca ad incrementare considerevolmente la criminalità nel nostro paese». L’errore palese del video-spot è stato quello di cercare di smontare dei luoghi comuni, cadendo a sua volta in altri luoghi comuni, ben cari alla sinistra: la generalizzazione al contrario e il mischiare l’ideologia con la persona, come se fosse un tutt’uno. Hanno tentato di fare questo attraverso la presenza della ragazza islamica col velo. Fino a prova contraria, ovviamente, nessuno può etichettarla come terrorista. Cosa diversa, invece, è criticare l’Islam sulla base dei suoi contenuti, delle prescrizioni coraniche e della sua violenza culturale. Leggere il Corano per scoprirlo. Qualcuno dovrebbe andare a visitare certi paesi arabi per vedere la condizione della donna sotto la shari’a. Insomma, bisogna separare ideologia da persona, mentre il messaggio che passa guardando il video è: “l’Islam non causa violenza, ma è religione di pace e fiorellini”. Questo è solo un esempio, si potrebbero fare riflessioni anche sull’aver utilizzato una minorenne, tra l’altro ancora bambina, per sponsorizzare i contenuti di questa proposta di legge.

Che c’entra l’abolizione del reato di clandestinità (ricordiamo che il clandestino non è un rifugiato, ma uno che entra illegalmente e quindi non rispetta le regole), o il voto agli stranieri che non hanno ancoro ancora ottenuto la cittadinanza italiana (perché magari deve passare ancora qualche ragionevole anno in Italia per guadagnarsela) col fatto che qualche cretino abbia berciato alla ragazzina di colore di tornarsene al suo paese? Qual è il nesso? Nessuno. È qui che toppa il video. È questa la becera propaganda nascosta, che piaccia o meno. 

Alla fine arriva Emma Bonino che dichiara: “Per mettere fine alle bugie, basta guardare oltre i pregiudizi. Con una firma puoi dare regole certe all’integrazione nel nostro paese, perché l’umanità fa bene a tutti”. Poi conclude: “E perché non ci si può sentire stranieri per tutta la vita”. Con questo slogan, la supercazzola è servita. Ma chi, dove, quando e per quale motivo uno dovrebbe sentirsi straniero tutta la vita in Italia? Forse Emma, che ha trascorso una vita intera in parlamento sia come deputata che come ministro, non ricorda bene le normative vigenti per acquisire la cittadinanza italiana, in genere equilibrate. Mi riferisco al fatto che gli extracomunitari residenti legalmente in Italia da dieci anni possono ottenere la cittadinanza. Esiste questo percorso per riceverla, perché la cittadinanza si ottiene a integrazione avvenuta, la cittadinanza si merita, perché ha un valore. Mi è capitato di dialogare con tante persone di origine straniera che hanno ottenuto la cittadinanza italiana attraverso questo percorso e proprio queste persone si dichiarano contro l’immigrazione clandestina, contro la cittadinanza facile, contro questa voglia ingiustificata di accelerare i tempi. Sono razzisti anche loro? Tra l’altro basterebbe dare un’occhiata alle cittadinanze che vengono concesse ogni anno in Italia per capire che si tratta di un finto problema e solo di un tentativo della sinistra di sminuire e affossare il valore della cittadinanza italiana.

 A forza di bollare come xenofobo, intollerante e razzista chi si oppone all’immigrazione illegale, e chi tende giustamente con buonsenso a separare il concetto di profughi veri, dalla maggioranza di immigrati clandestini, ci ridurremo a portare avanti noi la campagna “Ero italiano”. Perché forse, sono proprio certi politici come Alice Parma ed Emma Bonino che ci fanno sentire stranieri a casa nostra.

Spot “Ero Straniero”

Sintesi proposta di legge

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