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Cronaca

"Colonia estiva" dell'associazione Evita Perón, l'ira di Anpi: "Agesci dovrebbe conoscere e disapprovare simili nostalgie"

Dopo il caso scoppiato sulla stampa l'associazione dei partigiani bacchetta gli scout cattolici che hanno affittato la struttura di Montescudo Monte Colombo

Infiammano le polemiche sulla "colonia estiva" organizzata dall'associazione Evita Perón - nata anni fa come "braccio femminile" del movimento di estrema destra Forza Nuova - in una casa scout di Montecolombo nelle colline riminesi e a bacchettare l'Agesci è l'Associazione Nazionale Partigiani. A sollevare il caso, documentato con fotografie postate su Facebook dalla stessa associazione, è Alessandro Bongarzone, capolista di Comunisti Uniti nel collegio Emilia-Romagna ed ex candidato sindaco a Ravenna alle amministrative 2021 che ha parlato di come tra sport, disegni, escursioni e attività ricreative è emerso che di fronte ai bambini del campo estivo, una ventina, hanno fatto capolino due esponenti politici dell'area di Forza Nuova e Casa Pound, che hanno tenuto una loro relazione ai piccoli ospiti. 

"Apprendiamo non senza stupore - commenta l'Anpi - la notizia del probabile abbaglio di Agesci e suoi dirigenti, che hanno ospitato in una propria struttura a Montecolombo  un campo estivo dell’associazione Evita Peròn, la quale è dichiaratamente neofascista e nasce come controparte femminile di Forza Nuova in Romagna, la cui figura responsabile è la pluricondannata Desideria Raggi. Tale associazione in linea con le proprie origini, propaganda dichiaratamente idee legate alla sottocultura fascista e più in generale all'estrema destra, organizza da molti anni campi estivi ed iniziative per famiglie, ma il cui ricordo di una dittatura sanguinaria e il richiamo se non la messa in pratica dei suoi fondamenti ideologici crediamo non possa conciliarsi con un qualsiasi progetto educativo. Anpi è attiva da tempo nella richiesta di modifica dei regolamenti comunali nelle  proprie località dell’ambito provinciale perché possa introdursi la concessione di spazi pubblici ai soli soggetti che dichiarano coerenza con i princìpi della Costituzione, ma auspica la medesima richiesta per spazi a gestione privata. 

"Detto questo - proseguono i partigiani - e lasciando per un momento da parte le pratiche svolte con i bambini all’interno delle loro "colonie" (dall’alzabandiera all’intonazione di canti fascisti), palesemente anticostituzionale, ad AGESCI (che, è bene sottolinearlo, sul suo sito si definisce “un’associazione giovanile educativa che si propone di contribuire, nel tempo libero e nelle attività extra-scolastiche, alla formazione della persona secondo i principi ed il metodo dello scautismo, adattato ai ragazzi e alle ragazze nella realtà sociale italiana di oggi”), chiediamo di introdurre un controllo più scrupoloso di concessione delle strutture controllando lo statuto dell’associazione richiedente e che i dirigenti coinvolti, se veramente in buona fede come dichiarato, prendano pubblicamente distanze come segnale effettivo di disconoscimento della natura fascista dell’Associazione Evita Peron. Come ANPI vorremmo ricordare ai dirigenti AGESCI che dovrebbero conoscere e disapprovare simili nostalgie a fronte del sacrificio di don Minzoni che Associazione Nazionale dei Partigiani d'Italia ricorda, ucciso dagli squadristi di Italo Balbo nel 1923. Don Minzoni era un antifascista della primissima ora, si oppose apertamente all'istituzione dell'Avanguardia Giovanile Fascista e fu tra i primi sostenitori dello scoutismo in Italia. Siamo certi che AGESCI sarà capace di rivalutare la propria posizione in merito a questa iniziativa e ritrovare lo spirito antifascista e democratico che fu ispiratore di Don Minzoni."

La replica dell'associazione Evita Peròn: "False e gravi le accuse dell'Anpi, i nostri legali già al lavoro"

Arriva a stretto giro la risposta dell'associazione Evita Peron all'Anpi che, in una nota stampa, ricorda come "come ogni anno organizza le proprie Colonie: un’occasione per molti bambini e ragazzi per concedersi una vacanza che altrimenti non si sarebbero potuti permettere; un’occasione, per alcuni, per allontanarsi qualche tempo da situazioni anche pesanti, in un’età difficile come quella della crescita. E come ogni anno, fiutato l’odore dello scoop facile, i cui gustosissimi ingredienti sono minori (leggi: poveri indifesi facilmente manipolabili) ed associazionismo di destra (leggi: fascismo), i soloni della sinistra, istituzionale e non, non hanno perso l’occasione per scatenare l’usuale polemica".

"Ci siamo abituate: poi passa - chiosano. - E, delle Colonie, rimane solo la felicità dei bambini e dei ragazzi che vedono, di anno in anno, la propria sicurezza in se stessi e la propria indipendenza aumentare, cavandosela lontano dalle famiglie; una serie di rapporti umani che nascono in Colonia, ma fioriscono e durano al di fuori; un bagaglio culturale arricchito da storie che a scuola spesso non si sentono, come quelle affrontate in questi anni: Evita Perón, Noma Cossetto, Gabriele D’Annunzio, Falcone e Borsellino; lo sprone ad affrontare le difficoltà quotidiane con un nuovo spirito, grazie al confronto ed alla confidenza con i propri coetanei e con le educatrici su temi spesso delicati come quello del bullismo o quello della droga. Potremmo fregarcene, ma questa volta si è passato il segno, e, tra le tante inesattezze e cattiverie gratuite lette, vorremmo puntualizzarne alcune".

"La prima - ribattono - riguarda l’Associazione Evita Perón, e per evitarla sarebbe stato sufficiente essere informati sui fatti, ma l’ANPI non sa di cosa parla: l’Associazione, che gli epigoni dei partigiani legano a Forza Nuova, non ha infatti più alcun rapporto con quel movimento da oltre 2 anni, notizia di dominio pubblico, mentre fa parte della Rete dei Patrioti, sotto l’egida del Movimento Nazionale, dall’ottobre del 2020. La seconda, particolarmente grave e lesiva della sua reputazione personale, riguarda Desideria Raggi, responsabile dell’Associazione, che l’ANPI descrive come pluricondannata: ad oggi, la Raggi non ha mai ricevuto alcuna condanna definitiva, dal momento che i vari procedimenti, prettamente politici, che la vedono imputata, non sono ancora conclusi, mentre, al contrario, ha ricevuto piena assoluzione nell’unico processo conclusosi pochi mesi fa. Infine, ciliegina sulla torta, c’è chi ci accusa di maltrattare bambini e ragazzi, sottoponendoli ad un indottrinamento coatto. Rispediamo le accuse al mittente: nessun bambino o ragazzo è mai stato maltrattato, ed affermare il contrario è molto grave! Trattare temi storici e di attualità (come il bullismo, la violenza, le dipendenze) non è fascismo; fare l’alzabandiera al canto dell’Inno Nazionale non è fascismo (viene da pensare che i vari corpi militari, i partecipanti alle varie commemorazioni istituzionali, lo stesso Presidente della Repubblica, che sugli attenti intonano l’Inno di Mameli, siano tutti fascisti); educare al rispetto, alla condivisione, non è indottrinamento, ma fa parte di quegli insegnamenti propri di qualsiasi società civile".

"Che studino la storia, una buona volta - conclude l'associazione. - “La bandiera dei tre colori”, canzone citata in questi giorni, che i ragazzi impararono in occasione delle Colonie di qualche anno fa, quando si occuparono dell’epopea di D’Annunzio a Fiume, nacque nel periodo antecedente al fascismo, esattamente a fine Ottocento, e veniva ancora insegnata ai bambini delle scuole elementari negli anni ‘50 e ‘60. Anche il Sindaco di Montescudo e Monte Colombo ci ha fatto visita sabato scorso e non ha riscontrato nulla di ciò che è stato dichiarato. Abbiamo già dato incarico ai nostri avvocati di intraprendere azioni legali nei confronti dell’ANPI e di tutti coloro che si sono permessi di minacciare adulti e bambini commentando sulle varie pagine social: è ora di finirla con questo clima di terrore".

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