La soluzione

Immigrazione a Ventimiglia, si parte con il progetto Pad: i punti di accoglienza diffusa saranno quattro

Lo ha annunciato il prefetto di Imperia al termine di un comitato convocato in comune

Ventimiglia. «Premesso che non è fattibile giuridicamente una gara di appalto per immigrati clandestini irregolari, non ci resta altra formula che ampliare l’offerta di assistenza con i cosiddetti Pad (punti di assistenza diffusa). Stamattina nella riunione con rappresentati di Croce Rossa e Caritas abbiamo già individuati quattro Pad dove verranno sistemate, con priorità, le persone più vulnerabili: parliamo di donne e bambini che vengono talvolta respinte dalla polizia francese, assistenza. Partiremo in via sperimentale con quattro centri a Ventimiglia, che già in parte stanno operando e che noi perfezioneremo con una convenzione che verrà sottoscritta la prossima settimana tra prefetto e commissario straordinario Samuele De Lucia. Questa soluzione ha trovato concorde anche il vescovo della diocesi di Ventimiglia-Sanremo Antonio Suetta».

Lo ha annunciato nel primo pomeriggio il prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo al termine del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto nella sala consiliare del palazzo comunale alla presenza del commissario straordinario De Lucia, dei vertici provinciali e cittadini di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza e degli operatori di Caritas e Cri.

Si tratta, come ha sottolineato il prefetto più volte, di un progetto in fase sperimentale, che ha già comunque incassato l’appoggio del governo centrale.

Da escludersi, per l’impossibilità giuridica di realizzarlo, un centro di accoglienza come quello che a Ventimiglia era stato realizzato al Parco Roja perché la legge non prevede la possibilità che i clandestini vengano accolti in strutture di assistenza come i Cas.

«Occorre precisare un aspetto fondamentale che riguarda la questione degli immigrati presenti a Ventimiglia – ha spiegato il prefetto -. Il mio intervento è di carattere legislativo: sia quando ero a Genova che ora che sono prefetto di Imperia, ho sentito parlare spesso della volontà di realizzare un centro di accoglienza. Ma un centro di accoglienza si realizza ai sensi di decreto legislativo dello stato italiano, il 142 del 2015, che stabilisce che cosa sono e quali sono i centri di accoglienza. Quindi chiunque si approcci alla materia dei centri di accoglienza non può prescindere da questa legge. Per poter essere accolti in Italia, bisogna essere richiedenti asilo, ovvero aver manifestato l’intenzione di chiedere asilo».

Dati alla mano, però, è chiaro che i migranti presenti a Ventimiglia non abbiano intenzione di restare in Italia. Lo dimostra il fatto che dei 5554 stranieri respingimenti dalla Francia, nessuno abbia richiesto l’asilo una volta riammesso in Italia.

Mentre chi formula la domanda di asilo, riceve un permesso di soggiorno e viene accolto nei Cas (centri di accoglienza straordinaria e temporanea), chi non la chiede è, di fatto, clandestino in Italia. In provincia di Imperia, ha detto il prefetto, «Abbiamo circa 800 immigrati accolti nei Cas (siamo la seconda provincia dopo Genova, ndr), che sono saturi. Tutte le gare predisposte dalla Prefettura negli ultimi anni sono andate deserte: non ne sono dunque più stati attivati».  «Quando sono arrivato a Imperia – aggiunge Romeo – Ho chiesto alla Provincia di attivare un’altra gara con la speranza di avere riscontro. Ho avuto anche un incontro con i gestori nel quale abbiamo cercato di rivedere anche le clausole contrattuali affinché ci siano gli stimoli per partecipare alle gare. Altrimenti non abbiamo più posti per gli immigrati. E bisogna tenere conto che noi, qui, non abbiamo solo i migranti che sbarcano, ma anche quelli che vengono respinti dalla Francia».

L’incontro con ministro e sottosegretario. «A inizio febbraio – ha svelato il prefetto – Ho avuto incontro con il ministro Piantedosi e il sottosegretario Molteni sul problema Ventimiglia. Entrambi mi hanno dato questo mandato, innanzitutto di carattere umanitario: individuare soluzioni di carattere umanitario per gli immigrati che si trovano a Ventimiglia in transito per la Francia. Si sono preoccupati di ricercare ogni forma di soluzione che possa consentire soprattutto ai soggetti fragili, quindi donne e bambini, di avere una possibilità di essere assistiti, un tetto».

Soluzioni di carattere umanitario e pugno duro contro i passeur. «Contestualmente all’impegno umanitario – ha aggiunto il prefetto – Ministro e sottosegretario hanno chiesto grandissimo rigore nel contrasto alle organizzazioni criminali che sono presenti a Ventimiglia e che operano come gli scafisti, i cosiddetti passeur. Per questo sono state intensificare le azioni di contrasto. Ringrazio le forze dell’ordine, polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia di frontiera e in particolare il signor questore che stanno svolgendo controlli straordinari di contrasto ai passeur con cadenza settimanale». 

Il comportamento della Francia. Dalla Francia vengono respinti anche donne e bambini, anche minori soli. Ma secondo il diritto internazionale il respingimento dei minori non è ammesso. Dalla Francia, dal 1 gennaio del 2023 ad oggi, ben 363 minori non accompagnati sono stati respinti», ha detto il prefetto. Il respingimento dei minori non è stato però accettato dalla polizia di frontiera italiana che, dopo le verifiche del caso, ha riportato in Francia i giovani stranieri.

 

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