Consigli per sottrarre i bambini alle grinfie dei pedofili

Più informazioni su

    I pedofili sono soliti frequentare alcuni luoghi che offrono elevate probabilità di incontrare bambini che sfuggano anche solo per un secondo alla vigilanza dell’adulto.

    Si tratta dei luoghi pubblici: spiagge, campeggi, campi sportivi, aree attrezzate, parchi. Per lo stesso motivo sono a rischio anche eventi religiosi, sportivi, musicali.

    Qualora ci si rechi con un bambino in uno di tali contesti, spetta all’adulto esercitare una continua vigilanza,dal momento che non è assolutamente facile distinguere una persona in buona fede da un pedofilo. Infatti, contrariamente alla credenza diffusa secondo la quale i soggetti con Pedofilia sarebbero riconoscibili da determinate caratteristiche come uno “sguardo strano”, il disagio psichico, la dipendenza da alcol o da stupefacenti, la realtà è che il pedofilo inizialmente può apparire come una persona assolutamente benintenzionata, magari solo un po’ troppo premurosa nei confronti del bambino, ed è solo in un secondo momento, ossia quando avrà intrattenuto una qualche forma di relazione con il piccolo, che si sveleranno le sue reali mire.

    L’abusante è bravo a dissimulare le sue vere intenzioni perché è forte della pratica di anni, che gli ha insegnato ad assumere comportamenti e a manifestare opinioni in grado di creargli intorno una «cortina di fumo» che acceca tutti coloro che lo circondano, tanto che frequentemente le cronache dei mass-media riportano interviste ai vicini e ai parenti dell’autore di reati sessuali a danno di minori in cui lo descrivono come integerrimo o addirittura perfino come strenuo difensore dei diritti dei bambini.

    Da ciò deriva l’assoluta necessità, da parte di chi ha la responsabilità di un minore,di vigilare sugli adulti che per qualsiasi motivo entrano in contatto con lo stesso.Ma non basta. Occorre anche insegnare ai bambini alcuni comportamenti da adottare quando si rapportano con gli estranei. Innanzitutto, genitori ed educatori devono avvertire il piccolo che non deve dare confidenza agli estranei, né accettare regali o offerte fotografiche,né deve fare favori ad adulti che lo chiedono di nascosto (come consegnare pacchetti o portare buste).

    Inoltre, è necessario insegnare ai bambini che è importante che non si allontanino da soli o salgano in macchina con persone che non conoscono, che fuggano da persone che cercano di toccarli e che confidino ai genitori se si sentono turbati da comportamenti degli adulti. Nel caso in cui un bambino parli di tentativi di approcci da parte di un adulto, è bene mostrarsi comprensivi e comunicargli che ha fatto bene a parlarne, ma senza dare l’impressione che si ritiene la cosa preoccupante.

    È di fondamentale importanza, infatti, non trasferire le proprie ansie al piccolo, dal momento che l’eccessiva enfasi sulla possibilità di incontri pedofili può rendere il bambino diffidente e sfiduciato nei confronti degli adulti in generale, senza peraltro garantirlo dal rischio di lasciarsi ingannare da comportamenti ambigui. Di fronte a una persona che si ritiene poco affidabile, o che abbia assunto comportamenti sospetti nei confronti del piccolo, non è opportuno metterne a conoscenza quest’ultimo; piuttosto, come già rilevato, occorrerà prestare una vigilanza continua e attenta.

    Un altro aspetto da non sottovalutare è quello della pedofilia in rete, in quanto i social network danno modo ai malintenzionati di agganciare minori incautamente lasciati dai genitori liberi di navigare in Internet. Chattare può essere molto pericoloso per un bambino, in quanto alcuni soggetti con Pedofilia creano falsi profili in cui si fingono coetanei dei minori che vogliono adescare, magari millantando interessi e/o hobbies in comune con gli stessi, allo scopo di ottenere un appuntamento senza la presenza dei genitori.

    Ecco perché è fortemente sconsigliato che i bambini più piccoli abbiano un profilo sui social network. Per quanto riguarda i preadolescenti e gli adolescenti, che più facilmente sfuggono al controllo degli adulti, è buona norma che i genitori si muniscano a loro volta di profili Facebook o quant’altro, al fine di vigilare sulle attività on line dei figli.

    Inoltre, è fortemente sconsigliato pubblicare sui social network le foto di bambini, poiché se arrivassero nelle mani sbagliate potrebbero finire in siti pedofili, o comunque essere usate a fini impropri.

    Quanto affermato ha il fine di far comprendere a genitori ed educatori quanto sia importante vigilare per proteggere i bambini dai malintenzionati. Tuttavia, non si deve indulgere ad ansie immotivate, poiché non va dimenticato chela maggior parte degli adulti che avvicinano i bambini sono in buona fede:se non si parte da questo presupposto, si rischia di scambiare un istintivo moto di tenerezza da parte di un adulto nei confronti di un fanciullo per un atto di pedofilia.

    Un atteggiamento equilibrato e sano da parte dell’adulto nei confronti del mondo esterno tranquillizzerà il bambino; la sua vigilanza attenta e costante lo tutelerà.

    Federica Focà, assistente sociale e mediatore familiare

     

     

    Più informazioni su