Domani sarà il solstizio d’inverno di fatto la giornata più corta che ci sia! foto

Più informazioni su

    Con  il solstizio d’inverno: il 21 dicembre 2018, alle ore 22:23 UTC (23:23 ora italiana), ha inizio l’inverno astronomico. Infatti il solstizio d’inverno è il giorno in cui inizia, dal punto di vista astronomico, la stagione invernale. Il solstizio (dal latino ‘solstitium’, ‘sol’- “Sole” e -‘sistere’ “fermarsi”) è in astronomia il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica (l’apparente percorso tracciato dal Sole durante l’anno rispetto allo sfondo della sfera celeste) il punto di declinazione massima o minima. Il solstizio d’inverno è quindi il momento in cui il Sole si trova alla sua massima distanza al di sotto dell’equatore celeste, e in cui è minimo l’arco apparente da sudovest a sudest. Per questo motivo il giorno del solstizio d’inverno è quello più corto dell’anno. Dal 21 dicembre il Sole comincerà a risalire verso l’equatore celeste e le ore di luce aumenteranno piano piano fino a raggiungere il culmine tra sei mesi, nel solstizio d’estate. Il 21 dicembre è la giornata più corta dell’anno poi in modo impercettibile si incominciano ad allungare le giornate.

    Questo fenomeno astronomico ha influenzato le culture della terra che lo hanno celebrato come vittoria del bene sul male, la luce che vice sulle tenebre.

    Nell’Antica Roma venivano celebrati per una settimana i “Saturnalia”, a partire dal 17 fino al 23 dicembre. Nelle feste si tenevano banchetti e sacrifici in onore di Saturno. Le guerre venivano interrotte e gli schiavi potevano considerarsi temporaneamente degli uomini liberi e comportarsi di conseguenza. Il mondo si rovesciava gli schiavi venivano serviti dai loro padroni. Da qui il detto latino :Semel in anno licet insanire, tradotta letteralmente, significa una volta all’anno è lecito impazzire. Che da anche origine al carnevale, festa dove si cambia di costume e anche di personalità.

    Quindi è scientificamente dimostrato che Il 13 Dicembre, giorno di Santa Lucia, non è il giorno più corto che ci sia. Ma, tuttavia, per il detto in questione si deve considerare che molti detti popolari hanno origini antichissime e magari corrette per quell’epoca. Quindi, forse, il detto di Santa Lucia (martire cristiana, morta durante le persecuzioni di Diocleziano a Siracusa, venerata come santa dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa) rientra in questa casistica. Come sappiamo la sua festa liturgica ricorre il 13 dicembre. Tuttavia, antecedentemente all’introduzione del calendario gregoriano, introdotto nel 1582, la festa cadeva in prossimità del solstizio d’inverno che poi non coincise più con l’adozione del nuovo calendario che porta invece una differenza di 10 giorni.

    Con l’espandersi dell’Impero Romano e l’assimilazione di diverse culture e religioni, si celebrarono i riti mitraici del Sol Invictus, il Sole che vince le tenebre. Questa festività venne celebrata nel periodo del solstizio invernale il 24 dicembre. Il dio mitra e cristianesimo hanno molto in comune fu Costantino ed inseguito Teodosio a sovrapporre sui culti pagani quelli cristiani. La religione del Sol Invictus restò in auge fino al celebre editto di Tessalonica di Teodosio I del 27 febbraio 380, in cui l’imperatore stabiliva che l’unica religione di Stato era il Cristianesimo, quello celebrato da Costantino a Nicea e suggellato dal “Credo”,  bandendo di fatto ogni altro culto.

    Come scrisse Tertulliano , apologeta cristiano:“molti ritengono che il Dio cristiano sia il Sole perché è un fatto noto che noi preghiamo rivolti verso il Sole sorgente e che nel Giorno del Sole ci diamo alla gioia” (Tertulliano, Ad nationes, apologeticum, de testimonio animae)

    Altre tradizioni religiose per esempio festeggiano la luce in periodi vicini al solstizio d’inverno come ad esempio la festa di Hanukkah ebraica, che dura otto giorni, o la festa di Diwali celebrata in India.Questa festa si festeggia nel mese di ottobre o novembre. Simboleggia la vittoria del bene sul male ed è chiamata “festa delle luci”, durante la festa si usa infatti accendere delle luci (candele o lampade tradizionali chiamate diya). In molte aree dell’India i festeggiamenti prevedono spettacoli pirotecnici.

    La più popolare leggenda associata alla festa è quella che tratta del ritorno del re Rāma della città di Ayodhya dopo 14 anni di esilio in una foresta. Il popolo della città al ritorno del re accese file (avali) di lampade (dipa) in suo onore, da qui il nome Dipawali o più semplicemente Diwali.

    I festeggiamenti per Diwali si protraggono per cinque giorni nel mese indù di ashwayuja che solitamente cade tra ottobre e novembre, per induisti, giainisti è la celebrazione della vita e l’occasione per rinsaldare i legami con familiari e amici. Per i giainisti rappresenta inoltre l’inizio dell’anno.

    Altra festa connessa con il solstizio d’inverno e quindi con il trionfo della luce sulle tenebre, trionfo del bene sul male, è la festa ebraica dell’Hanukkah.

    La festività dell’Hanukkah dura 8 giorni e la prima sera, chiamata ErevChanukkah, inizia al tramonto del 24 del mese di kislev (dicembre). Secondo il procedere del calendario ebraico, quindi, il primo giorno della festa cade il 25 di kislev( dicembre ). È l’unica festività religiosa ebraica che si svolge a cavallo di due mesi: inizia a kislev e finisce in tevet( gennaio). In particolare se kislev dura 29 giorni finisce il 3 tevet, mentre quando kislev ha 30 giorni finisce il 2 tevet. È, assieme a Purim, la seconda delle feste stabilite per decreto rabbinico, ovvero delle feste “stabilite” dopo il dono della Torah.

    Questa festa ebraica fu istituita da Giuda Maccabeo nel 164 a.C. a ricordo della vittoria sui Seleucidi e della purificazione del Tempio. Si celebra per otto giorni dal 25 di Dicembre  con l’accensione di una lampada speciale; per questo è detta anche «festa dei lumi».Hanukkahsignifica «dedica»: infatti la festa commemora la consacrazione di un nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme a seguito della conquistata libertà dagli elleni, il cui regno in EretzIsrael nel II secolo a.C. aveva tentato di distogliere gli ebrei dalla Torah e in particolare da alcuni precetti come lo Shabbat ed il BritMilah.

    Il solstizio è universalmente riconosciuto come rinascita alla vita.Il sole come fonte di luce e vita è presente indistintamente in tutte le culture. Il fenomeno viene scientificamente dimostrato con il solstizio d’inverno :il sole riprende a donare la sua forza vitale alla terra che inizia a generare nuovamente i frutti e la vita.

    Emiliano Salvatore

     

     

    Più informazioni su