Un governo che non governa.

Cito da openpolis (https://www.openpolis.it/il-governo-pubblica-i-dati-sui-de…/) “In 9 mesi di governo i provvedimenti approvati dall’esecutivo di Giuseppe Conte hanno generato 230 decreti attuativi, di cui 23 sono già stati adottati. Nell’ordine i provvedimenti che ne hanno richiesti di più sono: la legge di bilancio (112 i decreti previsti), il decreto su Genova (26) e il decreto semplificazioni (13). In totale sono 21 i provvedimenti coinvolti, tra cui 12 decreti legislativi”. Insomma, manca l’attività di sostanza dell’Esecutivo che si traduce in atti (nella forma dei regolamenti governativi o dei decreti interministeriali) senza i quali le norme di principio contenute nelle leggi e nei decreti legislativi approvati dalle Camere restano, di fatto, lettera morta. Misuriamo quindi in un rapporto, seppur grossolano, di 1 a 10 la concreta azione della politica e ci rendiamo conto di come essa (la politica) abbia ormai perso la capacità di incidere sul “reale”. Se poi si considera che molte delle decisioni prese da questo governo o sono provvedimenti di natura marcatamente elettoralistica e consensuale, mirati a soddisfare le aspettative della propria base elettorale o sono atti che conseguono ad emergenze impreviste ed imprevedibili (crollo del viadotto sul Polcevera), possiamo concludere che all’esecutivo, nato da un accordo di spartizione di potere e bacini di consensi fra due alleati innaturali, manca completamente una visione strategica della direzione da dare allo sviluppo del Paese, sostituita da una permanente campagna di propaganda le cui velleità di potere sembrano esser fini a sé stesse. La questione vera è, dopo le Europee, chi si farà carico della massiccia correzione di finanza pubblica che dovrà, giocoforza, essere effettuata con la prossima legge di bilancio?

CB