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Giovedì, 25 Aprile 2024
Calcio

La Lazio contro la Rai: "Attacchi gratuiti dal servizio pubblico"

La Lazio dice basta agli attacchi ricevuti in televisione da diversi programmi RAI in cui la squadra e i tifosi biancocelesti sono spesso ridicolizzati e stereotipati

La Lazio sul campo si gode ancora la vittoria nel Derby ma allo stesempo lotta ed in prima linea per allontanare una volta per tutte Hitlerson, i razzisti e le ombre di un tifo nero dalla sua tifoseria. La battaglia del club biancoceleste si allarga però anche agli stereotipi sulla sua tifoseria spesso accostata all’estrema destra anche in televisione. 

“Laziale fascista”

L’ultima uscita televisiva che ha accostato la tifoseria laziale al fascismo la si deve a Claudia Amendola ospite del programma Rai2, Belve. L’attore romano e tifoso giallorosso ha ricordato una sua parte nel film “Caterina va in città”. La conduttrice Francesca Fagnani chiede all’attore del suo ruolo di “fascista laziale” in cui ricevette i complimenti di Bertinotti e Amendola risponde: “Mi è venuto bene perché li conosco. Ho pensato a fare uno str…zo”. 

Non è la prima volta che lo stereotipo laziale-fascista viene utilizzato in tv. Infatti è recente anche la diatriba fra Lazio e Amazon per la serie tv su Maradona in cui, nella ricostruzione della piattaforma streaming, il campione del mondo argentino in riferimento ai calciatori biancocelesti li definì fascisti.

Cattelan e gli altri 

L’immagine della Lazio non esce pulita in tv e serie, e non solo per l’accostamento al fascismo. Infatti è di fresca data la gag trasmessa sui cori da stadio più inclusivi nel programma stasera c'è Cattelan, in onda su Rai 2, in cui si pronuncia la frase “La mamma del laziale è una sex worker”. E ancora nella serie tv Sky Atlantic “Christian” in cui il protagonista pronuncia la frase: “Laziommerda, due emme tutto minuscolo” quando scopre una password. Risale al 2002 invece l’uscita di Gai de Laurentiis, attrice romana e romansta, alla Domenica Sportiva in cui si augurava la Lazio in Serie C e cambiare il suo nome in “Ciociaria 1900”.

La risposta della Lazio 

Per la Lazio si tratta di un attacco gratuito da parte del servizio pubblico al club e per questo tramite un post social la società biancoceleste difende la sua immagine e quella dei suoi tifosi. Questo il messaggio che riprende la coreografia del Derby: “Ogni maledetto martedì, un tifoso della Lazio sa già che riceverà un attacco gratuito da parte del servizio pubblico. Belve o pavoni, avanti il prossimo...noi siamo aquile e voliamo alto, sopra le vostre ossessioni. Noi, manipolo di fratelli".

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