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Dietrofront sul Santo Sepolcro

Il Governo israeliano blocca le richieste del comune, che reclama dalle Chiese cristiane il pagamento delle imposte

  • 27 febbraio 2018, 18:40
  • 8 giugno 2023, 16:48
Porte sbarrate per i pellegrini

Porte sbarrate per i pellegrini

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Il Governo israeliano ha annunciato martedì, dopo un braccio di ferro in corso da due giorni, d'aver sospeso le azioni fiscali e legislative che hanno spinto le Chiese che lo condividono a chiudere il Santo Sepolcro, il luogo più emblematico della Cristianità a Gerusalemme.

Greco-ortodossi, armeni e cattolici hanno inteso così denunciare, con un provvedimento che ha rari precedenti, la decisione comunale di fare pagare le imposte su una parte del loro patrimonio immobiliare. In soli arretrati, farebbero 150 milioni di euro. Soldi che mancherebbero -sostengono gli interessati- per le loro opere caritatevoli. A mandarli su tutte le furie è stata anche la proposta di legge che consentirebbe allo Stato d'espropriare i terreni venduti dagli ortodossi a investitori privati; una violazione dei loro diritti, affermano.

Il sacro luogo, dove secondo la tradizione furono tumulate le spoglie mortali di Gesù, è visitato giornalmente da migliaia di pellegrini provenienti dal mondo intero, in queste ore costretti a restare all'esterno.

AFP/dg

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