Politica
Ezel Alcu, la rifugiata politica ospite a Ruvo di Puglia di Rifondazione Comunista
Ezel Alcu è una militante curda che da nove anni vive in Val Susa come rifugiata politica
Ruvo - mercoledì 5 settembre 2018
10.31
Venerdì 7 settembre, alle ore 20, il circolo ARCI "La Mancha" in collaborazione con il circolo locale di Rifondazione Comunista e il collettivo "Terlizzi Antifascista", organizza un incontro con cena sociale con Ezel Alcu presso la sede de "La Mancha".
Ezel Alcu è una militante curda che da nove anni vive in Val Susa come rifugiata politica. Oggi Ezel è anche autrice di "Senza chiedere il permesso. Il mondobastardo" (2018), un libro di poesie e racconti appassionati, duri, ma anche divertenti ed emozionanti, sulle sue esperienze di vita e di lotta , edito da END.
Una mattina di quindici anni fa ha lanciato un sasso contro il poliziotto che aveva fatto irruzione in casa sua per arrestare suo fratello. Così, a 13 anni, Ezel è finita in carcere per sei mesi e lì, tra le prigioniere politiche del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, è iniziata quella che lei chiama la sua "accademia" che l'ha portata poi sui monti a combattere per la libertà del popolo curdo.
Si ascolterà la sua storia e ci sarà l'occasione per parlare del suo libro, del modello dell'autonomia democratica, del ruolo centrale delle donne in Rojava (il Kurdistan siriano)- spesso ridotto dalle cronache mediatiche a semplice fatto di costume - e di questa rivoluzione delle differenze - un concetto su cui, al contrario, in Europa si costruiscono politiche securitarie, di chiusura delle frontiere e delle coscienze.
Un momento, insomma, di dialogo, scoperta e condivisione per resistere, come dice Ezel, a questo "mondobastardo".
Ezel Alcu è una militante curda che da nove anni vive in Val Susa come rifugiata politica. Oggi Ezel è anche autrice di "Senza chiedere il permesso. Il mondobastardo" (2018), un libro di poesie e racconti appassionati, duri, ma anche divertenti ed emozionanti, sulle sue esperienze di vita e di lotta , edito da END.
Una mattina di quindici anni fa ha lanciato un sasso contro il poliziotto che aveva fatto irruzione in casa sua per arrestare suo fratello. Così, a 13 anni, Ezel è finita in carcere per sei mesi e lì, tra le prigioniere politiche del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, è iniziata quella che lei chiama la sua "accademia" che l'ha portata poi sui monti a combattere per la libertà del popolo curdo.
Si ascolterà la sua storia e ci sarà l'occasione per parlare del suo libro, del modello dell'autonomia democratica, del ruolo centrale delle donne in Rojava (il Kurdistan siriano)- spesso ridotto dalle cronache mediatiche a semplice fatto di costume - e di questa rivoluzione delle differenze - un concetto su cui, al contrario, in Europa si costruiscono politiche securitarie, di chiusura delle frontiere e delle coscienze.
Un momento, insomma, di dialogo, scoperta e condivisione per resistere, come dice Ezel, a questo "mondobastardo".