M5s, una candidata sbatte la porta: “Non c’è più trasparenza, mi ritiro”

“Ho constatato che non mi riconosco nel Movimento 5 Stelle della Sardegna che, a mio avviso, si è omologato ai vecchi partiti che tanto contesta”. Con un post su Facebook l’esponente M5s Silvia Pinnisi annuncia di ritirarsi da candidata per un seggio in Consiglio regionale denunciando “la politica elitaria, fatta di giochi interni, in cui trasparenza e correttezza vengono meno”.

Le polemiche interne che hanno preceduto la seconda votazione per scegliere il candidato presidente non si placano e Silvia Pinnisi è la prima ad annunciare il suo ritiro dopo aver chiesto invano chiarimenti sulle esclusioni imposte dall’alto, la più clamorosa era stata quella di Luca Piras, arrivato secondo alle spalle di Mario Puddu nelle votazioni di inizio agosto che avevano formalizzato la candidatura dell’ex sindaco di Assemini.

A ottobre era arrivata la condanna per abuso di ufficio che aveva spinto Mario Puddu a farsi da parte ed era cominciata la grande attesa dei pentastellati sardi per le decisioni del Movimento. In tanti speravano che al suo posto subentrasse il secondo più votato, proprio Piras, ma il M5s aveva chiesto di presentare nuove candidature per tornare al voto on line e scegliere il candidato presidente per le Regionali.

Una volta pubblicati i nuovi aspiranti candidati erano scoppiate le polemiche per l’esclusione di Luca Piras. Dalle urne segrete della piattaforma Rousseau erano arrivati i nomi dei cinque più votati. Il verdetto finale ha incoronato Francesco Desogus, che ha battuto di un soffio il candidato sostenuto dall’opposizione interna Donato Forcillo. Non si placano le divisioni interne che nel 2014 hanno portato il Movimento – reduce dal successo alle Europee – alla spaccatura che non aveva permesso la partecipazione alle Regionali, un pasticcio che si è ripetuto alle Amministrative in Sardegna.

“A seguito della mancanza di chiarimenti ufficiali e pubblici riguardanti le esclusioni poco trasparenti avvenute nelle votazioni del Movimento 5 Stelle qui in Sardegna, ho deciso di ritirare la mia candidatura come consigliere regionale alle prossime elezioni che si terranno a breve”, ha scritto Silvia Pinnisi su Facebook. “Ringrazio tutte le persone che mi hanno dato la loro fiducia, votandomi sulla piattaforma Rousseau come portavoce al consiglio regionale, nonché tutte quelle che nelle ultime settimane mi hanno incoraggiata a continuare questo percorso”.

L’attivista che rinuncia al suo posto nel collegio di Cagliari prende le distanze dalle scelte del Movimento. “Credo che una forza di cambiamento come il M5s non possa perseguire una politica elitaria, fatta di giochi interni, in cui trasparenza e correttezza vengono meno – aggiunge – rappresentare i cittadini sarebbe stato per me sicuramente motivo di orgoglio, ma non sono disposta a barattare i miei principi, di cui vado fiera, per una poltrona”.

Ha chiesto invano chiarimenti prima di fare un passo indietro e nell’annunciare la rinuncia alla candidatura si rivolge ai massimi esponenti a Cinque stelle. “Rinnovo al garante Beppe Grillo e a Luigi Di Maio il mio invito a fare chiarezza sull’operato dello ‘Staff’ per quanto riguarda le votazioni in Sardegna – conclude – la mia speranza è che il clima di silenzio e omertà, che ho percepito nelle ultime settimane, non prenda il sopravvento, conducendo il Movimento 5 Stelle a una realtà dispotica, in cui ‘tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri’ (George Orwell, La fattoria degli animali)”.

Silvia Pinnisi era stata scelta con 29 preferenze tra i 138 candidati per uno dei venti posti in lista nel collegio di Cagliari. Al suo posto dovrebbe rientrare in corsa Amalia Picinelli che con 24 voti era entrata nella rosa dei 20 più votati, ma per l’obbligo delle liste paritarie aveva dovuto lasciare il posto a Emilio Floris, ventunesimo in classifica.

Marcello Zasso
(@marcellozasso on Twitter)

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