Spaccio e criminalità, è ancora allarme nel centro storico di Sassari

Torna l’allarme criminalità al centro storico di Sassari.

Al centro storico di Sassari sembrerebbe ritornato l’allarme criminalità dopo gli arresti effettuati dai carabinieri tra novembre e dicembre dell’anno scorso. Maxi-operazioni che avevano portato l’Arma a sgominare organizzazioni dedite al traffico di stupefacenti, sia sassaresi che nigeriane, nell’hotspot di san Donato. La decapitazione avrebbe però portato alla rimodulazione di gerarchie e riempito i vuoti con nuove leve compreso il ricambio delle “sentinelle”.

Sarebbero avvenuti nelle ultime settimane altri regolamenti di conti, testimoniati dagli abitanti e dagli organi di stampa, per il controllo di un territorio che si sta estendendo verso zone più a nord della parte bassa del centro. Protagonista della risalita, secondo gli esperti, la mafia nigeriana la cui pericolosità è stata evidenziata anche dalle relazioni in apertura dell’anno giudiziario 2022, la scorsa settimana a Cagliari, della presidente della Corte d’Appello Gemma Cucca e dell’Avvocato Generale Maria Gabriella Pintus.

Evidenziata dalle due magistrate la capacità tentacolare del fenomeno, ormai diffuso in tutta la Sardegna, che si avvale di associazioni e culti segreti e che, oltre al narcotraffico, è dedito allo sfruttamento della prostituzione di donne africane vittime di tratta. Come noto, nel corso dell’ultimo consiglio comunale di Sassari l’esponente di Fratelli d’Italia Daniele Deiana aveva chiesto in una mozione di poter usufruire dell’esercito al centro storico. Iniziativa bocciata dal sindaco perché la città, come dichiarato da Campus, ha già ricevuto un potenziamento delle forze dell’ordine. Lo stesso primo cittadino ha ricordato di aver fatto richiesta a sua volta di poter contare sulla Brigata Sassari tempo addietro ricevendo però un rifiuto perché avrebbe significato distogliere il servizio dei sassarini da zone d’Italia dove l’indice di criminalità è maggiore.

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