Terrorismo, il leader islamico: «Il Belgio coccola i foreign fighters, loro colpiranno l’Europa»

27 Apr 2019 16:36 - di Gigliola Bardi

Ne tornano «praticamente ogni settimana», sono «pericolosi» e «pronti a colpire». A lanciare l’allarme sui foreign fighters tornati in Europa da Siria e Iraq è Redouane Ahrouch, fondatore del “Parti Islam”, un piccolo partito islamico belga. L’uomo ha parlato in particolare del rischio terrorismo nel suo Paese, descrivendo però una realtà che mette in pericolo tutti gli Stati del vecchio continente, ciascuno tra l’altro alle prese con il fenomeno dei jihadisti di rientro, determinato dalla caduta territoriale dell’Isis. «Possono colpire in tutta Europa», ha precisato Ahrouch, spiegando che, se riceveranno l’ordine di compiere attentati, i reduci saranno «pronti» a farlo.

«Andrebbero sorvegliati, invece vengono lasciati liberi»

«Ce ne sono molti che sono tornati, certo che sono pericolosi», ha spiegato all’agenzia di stampa Adnkronos Ahrouch, che è stato consigliere comunale ad Anderlecht, conosce molto bene la sua comunità e il cui partito è presente soprattutto nelle municipalità a densa presenza musulmana di Bruxelles, come Molenbeek, quartiere diventato tristemente noto dopo gli attentati del marzo 2016. «Possono colpire in tutta Europa: naturalmente il Belgio è la capitale dell’Europa e del mondo occidentale, dunque per loro colpire Bruxelles andrebbe bene», ha chiarito Ahrouch, sottolineando che si tratta di «persone che, invece di essere sorvegliate, vengono protette: queste sono persone che tornano dal Daesh, hanno lavorato per lo Stato islamico». I miliziani che tornano in Belgio «dall’Iraq e dalla Siria – ha ribadito – sono pericolosi: sanno maneggiare le armi e sono pronti a obbedire agli ordini. Il campo di applicazione non è il Medio Oriente, ma il mondo intero: se domani ricevono l’ordine di commettere un attentato o di assassinare qualcuno, sono pronti. Penso che almeno bisognerebbe sorvegliarli, non lasciarli liberi di frequentare le moschee e di corrompere i giovani».

«A Bruxelles e Liegi ci sono arrivi ogni settimana»

A Bruxelles e a Liegi «praticamente ogni settimana ci sono degli arrivi». «Non lo raccontano certo ai media: ci sono persone che riappaiono, dopo essere sparite per anni, e si sa dove sono state: se si dice che Mehdi è tornato, si sa da dove è tornato. La gente del quartiere sa benissimo che è tornato dalla Siria», ha raccontato ancora Ahrouch, denunciando che chi ritorna dalla Siria «ha diritto a tutti i vantaggi: a un alloggio, un allocazione di sopravvivenza, circa mille euro». «Questi terroristi che tornano hanno tutto. Hanno carta bianca e hanno accesso a vantaggi ai quali noi non abbiamo accesso», ha incalzato Ahrouch, che è belga ed è molto critico nei confronti delle politiche Ue sulle migrazioni, che giudica troppo lassiste. «L’Europa dovrebbe cambiare e avere una politica di controllo sui richiedenti asilo».

Così si fa crescere il terrorismo

Per il fondatore del “Parti Islam”, «il fatto stesso» che i foreign fighters siano tornati dallo Stato Islamico dà nuova linfa al terrorismo, «crea dell’euforia per i nuovi candidati». «Quando ne vedono tornare uno, è come se fosse tornato dal Vietnam: è partito, ha fatto la guerra ed è tornato vivo. Sono partiti in missione, e ai giovani dei quartieri più poveri appaiono come degli eroi», ha sottolineato Ahrouch, avvertendo sui rischi del proselitismo: «Anche se magari non hanno fatto tutto quello che dicono, raccontano di aver ucciso 200 persone, “ho fatto questo e quell’altro, ecco le foto delle esecuzioni, delle decapitazioni”….e allora i giovani: “Uuh, tu sei un uomo, come hai fatto, anch’io ci voglio andare…”». «Noi del Parti Islam – ha aggiunto Ahrouch  – siamo per la pace, per rispettare i cristiani. Io amo il mio Paese, che è il Belgio, e mi dispiace vedere che, invece di integrare i musulmani nella sua società, fa di tutto per non integrarli. Ogni anno arriva una nuova onda migratoria che perturba l’integrazione: ora è troppo, è esagerato. C’è troppa pressione dall’esterno, troppa gente che arriva da fuori: arrivano libanesi, iracheni… Sta diventando molto destabilizzante, perché tutte le sette del mondo stanno venendo a Bruxelles. E questo crea una bomba Molotov incredibile». «Avevamo un Islam belga, sano: prima c’erano solo moschee turche e marocchine. Ora ci sono moschee afghane, irachene, iraniane: ogni moschea predica la sua religione. Abbiamo molti Islam differenti: dopo – è la previsione di Ahrouch – faranno la guerra civile, come in Libano. A Bruxelles, che è il cuore del Belgio».

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