Cannabis shop, il vescovo sta con il questore: «Vanno chiusi. La mentalità da tossici è devastante »

14 Mag 2019 13:10 - di Redazione
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Contro la cultura dello sballo. «Ho pensato di scriverle questa lettera aperta perché ritengo che il suo impegno nella lotta contro la diffusione ‘legale’ della cannabis (marijuana) sia da sostenere con fermezza». Così il vescovo di Macerata, Nazareno Marconi, in una lettera indirizzata al questore della città, Antonio Pignataro, che dal suo insediamento si sta impegnando molto nella chiusura dei ‘cannabis shop’. «Anche io come lei – prosegue il prelato – ho troppo a cuore la difesa della vita e del futuro dei giovani, per farmi spaventare dall’accusa di fare con ciò propaganda politica. D’altra parte fare di questo tema un discorso “di parte” mi sembra profondamente sbagliato, tutti dovrebbero informarsi seriamente sul tema e se lo facessero, credo che davvero pochi resterebbero dalla parte di chi difende la cannabis».

Cannabis, il vescovo: «Contro la mentalità da “tossici”»

Nella sua lunga lettera, il vescovo afferma ancora: «Quello che anche la mia esperienza di educatore conferma senza dubbio è che la cosa più pericolosa non è  la concentrazione in mg della sostanza assunta, dall’alcool alle droghe, ma l’assunzione della mentalità del ‘tossico’. Un giovane che fugge dalla fatica del vivere, del mettersi in relazione con gli altri, del portare il suo pezzo di sofferenza, attraverso una qualsiasi sostanza per quanto sembri o anche sia innocua, si comporta da ‘tossico’ ed inizia una discesa pericolosa che può portare molto lontano nel male. I tossicodipendenti iniziano sempre con “una canna”. Dicono a San Patrignano dove una inchiesta ha confermato che il 98% degli eroinomani e cocainomani avevano iniziato con la cannabis», ricorda il vescovo, che si chiede poi: «Cui prodest? Chi ci guadagna e quanto dall’operazione ‘cannabis light’ e relativi negozi?. Carissimo signor questore – conclude il vescovo – Per quello che posso fare in questo campo dico a Lei ed a tutti gli uomini di buona volontà del maceratese, che sono con voi».

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