La Chiesa scomunica Salvini per il rosario, ma tace su croci coperte, blasfemità e resa all’islam

20 Mag 2019 12:04 - di Aldo Di Lello

Sarà stato pure inelegante e un po’ forzato  il gesto di Salvini di esibire il rosario e di invocare Dio alla fine del suo comizio a Piazza del Duomo, ma il leader della Lega non ha offeso nessuno, tantomeno la Chiesa. Non si capisce quindi il perché delle scomuniche piovute sul capo del ministro dell’Interno all’indomani della manifestazione leghista a Milano, E si tratta di pronunce  di alti esponenti ecclesiatici, a partire dal segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin (il numero due  della Chiesa cattolica) e dal direttore della rivista dei gesuiti La Civiltà Cattolica, Antonio Spadaro (secondo alcuni sarebbe lo “spin doctor” di Bergoglio). O meglio, gli attacchi delle gerarchie ecclesiastiche a Salvini si capiscono benissimo se si considera la “deriva progressista”  che l’attuale Pontefice sta imprimendo al cattolicesimo e la conseguente avversione che Bergoglio stesso e gli alti prelati nutrono per la figura di Salvini e per tutto ciò che sa di sovranismo. Un’avversione peraltro esplica. E non si tratta di una bella cosa in campagna elettorale. Certo, non sono neanche stati belli i fischi partiti dalla piazza leghista all’indirizzo di Papa Francesco, ma si  tratta di una reazione ai recenti interventi a gamba tesa venuti dal Vaticano.

Il silenzio sulle offese pubbliche al cattolicesimo

Quello che però stupisce maggiormente è il contemporaneo silenzio che viene dalla Chiesa di Bergoglio sulle pubbliche, quotidiane offese ai valori cristiani che arrivano dal laicismo più arrabbiato e dal “politicamente corretto” più scomposto. La vicenda delle croci coperte in un cimitero per non offendere le altre fedi non è che l’ultimo di una lunga serie di attacchi e alla religione cattolica. Parliamo del presepe abolito ad ogni Natale in diverse scuole pubbliche. Parliamo delle ricorrenti polemiche sul crocifisso nelle scuole. Parliamo  dei numerosi spettacoli blasfemi che da anni approdano nei teatri e che nessuno osa criticare per non ledere la “libertà di espressione”. Parliamo della proliferazione di moschee e di centri islamici nelle nostre città. Parliamo della grottesca propaganda dei “matrimoni” gay che invade i mass media. Su questi e su tanti altri, simili  episodi  la Chiesa di Bergoglio è reticente a esprimersi. E, le rare volte che lo fa, lo fa proprio perché non potrebbe fare altrimenti. Invece, se un uomo politico esibisce un simbolo cristiano, i monsignori sono lesti a bacchettarlo e a dargli dell’abusivo.

Forse è accaduto qualcosa che non sappiamo. Forse c’è una profezia segreta. Forse ci sono cose che ci sfuggono, Ma, di qualsiasi cosa si tratti, gli uomini della Chiesa di Bergoglio farebbero bene  a parlarcene quanto prima. Altrimenti le polemiche continueranno  a fiorire.

Commenti

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  • Cesare Carmentano 20 Maggio 2019

    Chiedo scusa se intervengo .
    Non comprendo la polemica sulla posizione della Chiesa in merito all’uso distorto ed improprio dei simboli della Fede .
    Si è liberi di non esser credenti e come tali legittimati ad ignorare il pensiero della Chiesa e la Verità del Vangelo ..
    Ciò che non è possibile è dichiararsi cristiani e non esser coerenti con la Parola.
    Come Giuda , a volte, pensiamo di seguire il Maestro con il cuore e gli occhi dell’uomo e cadiamo nell’errore di pensare che Cristo abbia accettato il sacrificio della Croce per legittimare la presenza dei cristiani nella storia .
    Non si può esser cristiani e ignorare la sofferenza degli ultimi di chi non ha voce nella storia.
    Vorrei ricordare a me stesso che la Madre di nostro Signore per salvare il proprio bambino è stata costretta a migrare e trovar rifugio in terra straniera , per sua e nostra grazia sulle rive del Nilo allora non c’era Salvini con il Rosario .

  • Nunziatina 20 Maggio 2019

    A volte essere cristiani significa anche riuscire a capire determinate decisioni. Io la scomunica al Ministro non la capisco. Mi chiedo come si può comunicare qualcuno per aver mostrato un rosario e tenersi poi preti cardinali e vescovi pedofili. Lui non ha ammazzato nessuno loro hanno distrutto l anima e il futuro di tanti innocenti. Io non giudico ma dovrebbero pensare un attimino coloro che hanno scomunicato il Ministro ricordare che è lo stesso che ha difeso il Crocifisso che alcuni politici hanno permesso che venisse tolto da scuole e uffici pubblici. Dove erano questi prelati quando si è permesso a un tizio qualunque di epitettare il Ns Santo Crocifisso come un morto appeso al collo e non come il simbolo della ns. Cristianità. Chiedo a Papa Francesco di intervenire. Premetto che non sono Leghista ma sono co tri le i giustizia.