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Abbiamo contattato Gabriele Romei, coordinatore di Csx Firenze, dopo il successo dell’evento, organizzato dalla lista studentesca di centrosinistra, “La professione del giornalista nella realtà degli ultimi anni”, che vedeva la partecipazione del direttore Enrico Mentana.

 

Perché avete sentito l’esigenza di organizzare un evento di questo genere?

 

Una delle nostre missioni, in quanto Csx, è quella di creare iniziative culturali e di approfondimento che si integrino con gli studi classici e accademici degli studenti universitari. Nell’ambito delle scienze sociali, da scienze politiche a giurisprudenza, passando per studi in comunicazione, le trasformazioni della comunicazione, della comunicazione politica, dei media e così via sono argomenti che ben si integrano con i piani di studio dei nostri colleghi universitari.
Avendo organizzato questo evento in un periodo sicuramente difficile per gli studenti, nel pieno della sessioni d’esami, in prossimità del fine settimana e in un orario insolito come le 13, non era affatto scontato il successo di partecipazione a questo evento che poi effettivamente abbiamo avuto. Si può dire, quindi, che la sala piena e l’interessa suscitato sono stati sicuramente i sintomi che certificano che la nostra ricetta funziona.

Gabriele Romei

Siete rimasti soddisfatti dell’esito dell’evento?

 

Mentana si è confermato quell’animale comunicativo che noi tutti conosciamo, riesce allo stesso tempo a fare sia informazione che intrattenimento.
Le due ore passate insieme sono volate, sia grazie alla sua esposizione iniziale sia grazie al dialogo che ha intavolato con gli studenti. Sono venuti fuori molti spunti interessanti che sono stati poi ripresi anche da tanti mezzi di comunicazione e testate giornalistiche. Un esempio su tutti, la riflessione sorta sul tema del futuro del giornalismo. Quella delineata dal direttore Mentana è una visione pessimistica ma, certamente, significativa. Secondo me, invece, proprio per il suo ruolo fondamentale di mediazione degli eventi, non scomparirà ma certamente la figura del giornalista dovrà essere interpretata in modo diverso rispetto a come avveniva nel scorso secolo.

 

Quali sono i prossimi eventi che state programmando?

 

Sicuramente stiamo lavorando per il prossimo semestre. Da ora fino a Marzo, penseremo e progetteremo nuove iniziative che interesseranno ancora il polo delle Scienze sociali ma saranno anche approfondite tematiche importanti per le altre facoltà, come ad esempio, ingegneria, scienze bio mediche e via dicendo. Lavoreremo a 360 gradi per approfondire tematiche di attualità.
Abbiamo già in programma diverse iniziative e per il prossimo semestre gli studenti avranno un sacco di sorprese.

Mi puoi dare una tua opinione, da studente di scienze politiche, della futura campagna elettorale che verrà?

 

Sarà sicuramente una campagna elettorale interessante e ricca di colpi di scena. L’esito, inoltre, non sarà però così scontato come tanti giornalisti scrivono quotidianamente.
Sarà una campagna elettorale in cui ci saranno, a mio parere, azioni dimostrative di Casapound e altri gruppi di destra, come accaduto negli ultimi tempi. Sono capaci di ogni cosa, in senso negativo, ma mi aspetto una risposta forte da tutte quelle forze politiche che si dichiarano antifasciste.
Mi aspetto, inoltre, una campagna elettorale sui temi e non sulle sparate a zero o, almeno, questo è il mio augurio.

Sala piena per l’evento con il direttore Mentana