74 commemorazione Mauro Venegoni: ricordare per essere liberi

Svolta la 74 commemorazione di Mauro Venegoni, l’annuale incontro in memoria del partigiano legnanese assassinato dai fascisti per aver scelto la libertà

Cassano Magnago – Era il 31 ottobre 1944 quando Mauro Venegoni venne assassinato dagli squadristi fascisti. Dopo settantaquattro anni, domenica 28 ottobre 2018, le Amministrazioni Comunali e le sezioni A.N.P.I. di Legnano, Busto Arsizio e Cassano Magnago hanno reso possibile anche per quest’anno commemorare Mauro Venegoni e gli ideali di libertà per cui perse la vita.

La commemorazione si è svolta nonostante la pioggia e qualche sciocco commento di un automobilista: i partecipanti si sono dati appuntamento alle ore 10.30 presso il cippo a ricordo del partigiano posto lungo la strada tra Cassano Magnago e Busto Arsizio. Successivamente il corteo ha commemorato Venegoni e si è raccolto nelle parole di apertura da parte del Presidente A.N.P.I. Primo Minelli, nel discorso ufficiale del sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli (che ha ricordato l’importanza di queste manifestazioni – in ottica di educazione civica – per le nuove generazioni) e nelle parole fatte pervenire dal partigiano e On. Aldo Tortorella (assente per motivi di salute).

Mauro Venegoni visse in un periodo storico complesso e difficile. Ad appena dodici anni divenne apprendista in fabbrica e fin dall’adolescenza, insieme al fratello Carlo, lottò per gli ideali in cui credeva: aderì alla gioventù socialista a quindici anni e fu tra le prime file nella lotta contro il fascismo, quando i pestaggi da parte dei fascisti erano all’ordine del giorno. Inoltre fu tra i promotori della Resistenza nell’alto milanese, un’azione che gli costò la vita. Infatti a Busto Arsizio venne catturato dagli squadristi fascisti, i quali lo torturarono, seviziarono, mutilarono e assassinarono nel 1944.

A settantaquattro anni dalla sua morte causata per aver lottato per la libertà a sfavore della dittatura (oltre ad essersi schierato contro il fascismo era anche un antistalinista), viene da sperare che la sua morte – e quella di tutti quelli che hanno perso la vita per gli stessi ideali – non sia stata vana. La mappa realizzata dal giornalista Luigi Mastrodonato getta nello sconforto queste speranze. San Calogero, 3 giugno 2018: tre migranti vengono assaliti con armi da fuoco (Soumaila Sacko rimane ucciso); Mortara, 6 settembre 2018: aggressione e pestaggio nei confronti di un ragazzo di colore; Codogno, 19 agosto 2018: immigrato aggredito da due uomini poi arrestati e denunciati per moventi razziali; e poi l’aggressione alla bambina rom del 18 luglio, quella contro l’atleta Daisy Osakue… l’elenco dei casi di razzismo fomentati da una politica d’odio è lungo. E come si verificano in Italia, così si stanno verificando anche in altre parti del mondo. Dai casi di razzismo alle bombe davanti alla sede della Lega, dalla destra alla sinistra, la violenza non è giustificata. Le vite delle persone come Mauro Venegoni dovrebbero essere un monito, un campanello d’allarme per far sì che non si sprofondi in una spirale di odio come accadde in quei folli, bui, terribili anni della Seconda Guerra Mondiale.

Emmanuele Occhipinti

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Emmanuele Occhipinti

Fin da quando ne ha memoria, Emmanuele Occhipinti è affascinato da argomenti naturalistici e culturali. Queste passioni – oltre ad essere considerate come dei veri e propri “beni di valore” da condividere - lo hanno inevitabilmente condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura e a collaborare con diverse riviste online che gli hanno permesso di ampliare la propria gamma di interessi.