L'Opinione

Un Occidente piccolo piccolo…

La guerra tra Russia e Ucraina continua in modo inesorabile. I media ne parlano diffusamente. Intellettuali e politici cercano di ricondurre o di paragonare questo evento ad altri conflitti bellici del passato. Nessuno cita il famoso e poderoso saggio di Samuel Hungtinton su Lo scontro delle civiltà, nella parte in cui considera l’Ucraina la linea di faglia di uno scontro tra la civiltà occidentale e quella slava.

Perché?

Questo accade perché sia gli “intellettuali” che l’opinione pubblica pensano lo scontro di civiltà secondo lo schema stabilito da Oriana Fallaci nel saggio intitolato La Rabbia e l’Orgoglio. L’autrice oppone l’Occidente all’Islam. Il primo sarebbe un’entità metafisica benigna che comprende tutta l’America, l’Europa, gli stati dell’Est Europa, la Russia e forse anche alcuni stati democratici asiatici. Il secondo sarebbe una sorta di demone apocalittico che va dal Marocco al Bangladesh e che invade l’Europa con l’immigrazione. Soprattutto politici conservatori hanno cavalcato questo pensiero nei mesi successivi all’attaccato alle Torri Gemelle di New York (11 settembre 2001).

Il breve testo della Fallaci ha quasi messo da parte il poderoso e complesso saggio di Samuel Huntington che ha introdotto lo scontro delle civiltà come una possibile chiave di lettura della globalizzazione. Ne Lo scontro delle civiltà, l’autore si propone di descrivere la globalizzazione evitando due estremi: da un lato, l’ottimismo della visione di Francis Fukuyama, che immaginava un futuro di pace e prosperità per gli Stati Uniti e per il mondo, dall’altro la visione pessimistica di Brzezinski. Huntington ritiene che le civiltà siano come dei continenti che si scontrano determinando delle linee di faglia. È evidente che il terrorismo islamista contraddice in parte questa impostazione in quanto il puntillismo degli attentati contrasta con la concretezza e determinazione geografica delle linee di faglia. Nel corso del tempo, è emerso anche un notevole scontro tra sunniti e sciiti (es. Siria). In questi casi o si ammettono le linee di faglia all’interno delle civiltà oppure bisogna ammettere che sunniti e sciiti siano due civiltà distinte.

Si mostra più chiaramente il motivo per cui non si parla più di scontro di civiltà durante la guerra tra Russia e Ucraina. Nella visione della Fallaci, l’Occidente è un Grande Occidente che comprende, come già detto, tutta l’America, l’Europa, gli stati dell’Est Europa, la Russia e forse anche alcuni stati democratici asiatici. Secondo Huntington la civiltà occidentale è composta dal Nord America e dall’Europa occidentale. Tutta l’Europa dell’Est e la Russia sarebbero la civiltà ortodossa. Il centro e il sud America sarebbero la civiltà latino-americana.

Dopo il ritiro degli americani dall’Afghanistan, in Asia, molti stati hanno cominciato a pensare di essere nel secolo asiatico e quindi l’obiettivo geopolitico è “L’Asia agli Asiatici!”. La recente crisi tra Israele ed Hamas ha messo in evidenza una notevole resistenza da parte del resto del mondo alle pretese degli Stati Uniti e dei suoi alleati. Non c’è più il Grande Occidente della Fallaci, ma un Occidente piccolo piccolo totalmente assediato da tutto il resto del mondo. Persino gli Stati dell’America Latina si sono definitivamente stancati dello strapotere degli Stati Uniti. In questo contesto, i piccoli stati dell’Unione Europea sono sempre più destinati all’irrilevanza in tutte le questioni geopolitiche ed economiche internazionali. Gli Stati Uniti d’America mostrano evidenti segni di difficoltà a tenere testa alla Russia, alla Cina e all’India. In quelle parti dell’Asia ci sono questi tre nuovi modelli: il presidenzialismo forte e ultranazionalista della Russia, il neo-confucianesimo del Partito-Imperatore in Cina, e la democrazia federale multilinguista, multiculturale, multireligiosa dell’India.

Usualmente i planisferi sono rappresentati con l’America sulla sinistra, l’Europa e l’Africa al centro e l’Asia sulla destra. Questa rappresentazione del mondo è sbagliata. Bisognerebbe mettere l’Europa e l’Africa sulla sinistra, l’Asia al centro con l’Oceano Pacifico in evidenza, e il continente americano sulla destra. Questa è una rappresentazione corretta degli equilibri geopolitici ed economici attuali.

Purtroppo, soprattutto l’opinione pubblica europea non vuole accettare che l’Occidente non è più il grande Occidente, ma un Occidente piccolo piccolo. Inoltre, l’opinione pubblica europea non vuole accettare che il centro del mondo non è più l’Oceano Atlantico, ma l’Oceano Pacifico.

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