“Nella mia famiglia si accettava, con qualche insofferenza, il fascismo. Mio padre si era iscritto al partito di malavoglia ma si era pur messo la camicia nera. Ed io fui balilla e poi avanguardista. 
Potrei dire che le leggi razziali restituirono a me, come ad altri, il libero arbitrio.” -Primo Levi
Primo Levi nacque a Torino nel 1919. Poiché di famiglia ebrea, subì sulla sua pelle le atrocità delle leggi razziali e del regime fascista, cui si oppose con fermezza entrando a far parte dei partigiani.
Per questo, venne deportato nel campo di sterminio di Auschwitz. Sarà proprio lui l'autore dell'analisi del testo Maturità 2019?L’esperienza nei lager nazisti lo segnò in maniera profonda, portandolo ad allontanarsi decisamente dalla religione, dato che se “c’è Auschwitz non può esserci Dio”. Il suo “Se questo è un uomo”, terminato nel 1947, che racchiude la sua testimonianza di quel terribile periodo storico, è ritenuto essere uno dei più significativi lavori sul genocidio compiuto durante la seconda guerra mondiale.
“La Tregua”, opera che racconta del ritorno dal campo di concentramento, vinse il Premio Campiello nel 1962. Tra le due opere si riscontra una differenza stilistica evidente: per quanto entrambe caratterizzate da un forte realismo, mentre il primo, scritto a ridosso della drammatica esperienza nei lager, fu composto rapidamente, ne “La tregua” emerge una certa sistematicità. Questo ovviamente perché nella scrittura di “Se questo è un uomo” l’interesse principale dell’autore altro non era se non riportare l’orrore appena vissuto, nella maniera più immediata possibile.
Morì, a Torino, nel 1987.
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Primo Levi, Se questo è un uomo, schema
Primo Levi, Se questo è un uomo
