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Foggia. In ricordo di Joe Petrosino

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
12 Novembre 2018
Foggia // Scuola e Giovani //

Pubblico e privato insieme, come spesso avviene, per ribadire e rilanciare l’impegno contro la diffusa cultura dell’illegalità. Stavolta, però, nel nome e nel ricordo del grande Joe Petrosino, il primo poliziotto italoamericano che si oppose a Cosa Nostra, pagando con la vita. L’Università di Foggia e Patto Consulting Impresa Sociale, in collaborazione con il Gruppo di interesse di Banca Etica e con il coordinamento provinciale dell’associazione Libera, dànno appuntamento giovedì 15 e venerdì 16 novembre per una due giorni che, ispirandosi appunto al ricordo di Joe Petrosino, affronterà con coraggio la percezione della criminalità e dell’illegalità tra studenti (universitari e no) e cittadinanza, lasciando la parola a chi ne ha avuto esperienza diretta: come quelle aziende che hanno trovato ospitalità presso strutture confiscate alle mafie. «Ho voluto fortemente organizzare questa iniziativa con l’Università degli Studi di Foggia – spiega Barbara Torraco, presidente di Patto Consulting Impresa Sociale – che, ispirandosi alla figura positiva di Joe Petrosino, fornisce un prezioso spunto di riflessione sulla legalità nel territorio, dove il non rispetto delle regole è un fenomeno ampiamente diffuso.

A confermarlo anche i recenti fatti di cronaca e le inchieste giudiziarie che hanno evidenziato non solo l’esistenza di una criminalità ben organizzata e strutturata, ma anche il coinvolgimento di una parte non sana del sistema imprenditoriale. Basti pensare a quanto accade in agricoltura dove il ricorso a indicibili forme di sfruttamento del lavoro è pressoché quotidiano. Di qui l’esigenza di un confronto con chi invece contribuisce alla crescita economica e sociale di questo territorio, nel rispetto di quelle regole e di quei valori in cui credeva Joe Petrosino». Suddiviso in due giornate – si allega programma –, l’evento “Joe Petrosino, l’incorruttibile” (dal titolo della biografia e del cortometraggio realizzati proprio dal pro nipote del poliziotto) si avvarrà della preziosa testimonianza di Nino Melito Petrosino, discendente dell’eroe che fu tenente della Polizia di New York e soprattutto animatore del Museo dedicato a Joe Petrosino dalla comunità di Padula (Salerno) dove Joe Petrosino è nato. «Attraverso il suo racconto – aggiunge il Rettore dell’Università di Foggia, prof. Maurizio Ricci – cercheremo di trasmettere la passione e il senso del dovere che hanno caratterizzato la vita di quest’uomo. Al nostro Dipartimento di Giurisprudenza, così come a quello di Scienze agrarie e nel resto dell’Università di Foggia, abbiamo puntato molto sulla formazione etica degli studenti e sul confronto su temi e argomenti in grado di formare, anche socialmente, i nostri ragazzi. Per questo abbiamo accolto con favore la proposta di Patto Consulting Impresa Sociale, perché in linea con l’impegno dell’Università di Foggia, segnatamente sotto il mio mandato rettorale, contro la criminalità: abbiamo ospitato testimoni della legalità come lo scrittore Roberto Saviano e la sorella di Giovanni Falcone, Maria; abbiamo ascoltato importanti magistrati in attività come Teresa Principato, Giuseppe Gatti e Vito Di Giorgio; quindi il racconto di giornalisti d’inchiesta come Andrea Purgatori; e l’impegno sociale e civile di don Luigi Ciotti.

Questa Università non ha mai perso di vista il fatto di essere un riferimento territoriale per il rispetto delle regole del vivere democratico e civile». Nato a Padula nel 1860, Petrosino emigrò insieme alla famiglia a New York nel 1873 (prendendo casa nel sobborgo di Little Italy) e assistette alla nascita e alla ascesa di quel piccolo movimento illegale che serpeggiava tra i connazionali che, come lui, avevano passato l’Atlantico: gli storici affermano che sia soprattutto per questo dato, ovvero per le sue origini, che Joe Petrosino abbia intuito meglio di altri la pericolosità di quel “piccolo movimento” (che in seguito avrebbe assunto la struttura organizzativa e gerarchica di Cosa Nostra). Petrosino fu il primo a restare impassibile di fronte ai tentativi di corruzione avanzati nei suoi confronti, negli anni in cui quasi tutta la Polizia di New York era sul libro paga dei mafiosi. Fu il primo a denunciarne la minaccia, l’espansione in un Paese destinato a diventare il più potente al mondo (come gli Stati Uniti d’America). Per questo, Petrosino fu ucciso a Palermo, vittima della prima esecuzione mafiosa internazionale, il 12 marzo 1909. Proseguendo negli appuntamenti del ventennale dell’Università di Foggia, i Dipartimenti di Giurisprudenza e Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente consentiranno ai loro studenti – unitamente a quelli degli Istituti scolastici superiori, ma solo nell’incontro della sessione mattutina del 16 novembre – di assistere e partecipare ai lavori di “Joe Petrosino, l’incorruttibile”, anche per consegnare alle nuove generazioni una testimonianza destinata a diventare planetaria grazie al film “The black hand” in cui il poliziotto Joe Petrosino sarà interpretato da uno dei più grandi attori al mondo: Leonardo DiCaprio. La pellicola dovrebbe uscire l’anno prossimo (era annunciata già per quest’anno), e racconterà della naturale opposizione di Petrosino a Cosa Nostra, facendo di lui “l’eroe per scelta” che tutti conoscono.

Redazione StatoQuotidiano.it

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