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STORIA La farrata di Manfredonia: un tesoro gastronomico ereditato dall’Impero romano

La farrata, di forma rotonda e preparata con farina di farro, cacio e uova, era il piatto sacro dei matrimoni romani

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
22 Gennaio 2024
Manfredonia // Notizie in piazza //

MANFREDONIA (FOGGIA) – (di Maria Teresa Valente) Forse non tutti sanno che la farrata, tesoro gastronomico sipontino, è un’eredità dell’antica Roma, quando Siponto, oltre duemila anni fa, era una fiorente colonia romana e vide l’approdo di questa prelibatezza unica nel suo genere.

Sorprendentemente, la farrata oggi non si trova più nemmeno a Roma, la culla stessa dell’impero, ma è custodita esclusivamente a Manfredonia.

Il cuore della farrata è il farro, antico frumento coltivato sin dal neolitico e fondamentale nell’alimentazione dei romani durante le loro imprese di conquista.

La parola stessa “farina” deriva da questa radice, sottolineando l’importanza del farro nella storia alimentare dell’umanità.

Originariamente, la farrata, di forma rotonda e preparata con farina di farro, cacio e uova, era il piatto sacro dei matrimoni romani, in cui gli sposi consumavano una focaccina di farro per sacralizzare la loro unione.

Questa cerimonia era un privilegio dei patrizi ed il matrimonio prendeva il nome di confarreatio, ovvero “cerimonia con il farro”.

Sebbene a Manfredonia nel corso dei secoli il farro sia stato sostituito dal grano, questa focaccia utilizzata dai patrizi romani sulle rive del Golfo non è mai andata perduta, anzi, ancora nel secolo scorso, durante le nozze, la farrata riempita di ricotta e aromatizzata con menta maggiorana, era offerta agli invitati, riecheggiando la sacralità della confarreatio romana.

Farrate-foto di Franco Rinaldi

Col tempo a Manfredonia si affermò l’usanza di consumare almeno una farrata durante il periodo carnevalesco e fino alla Santa Pasqua. All’inizio del Novecento, venditrici di farrate, successivamente sostituite dai vivaci “monelli”, percorrevano le vie di Manfredonia alle prime luci dell’alba gridando “Farrèta’càvëtë” (farrata calda), un rituale che ha lasciato un’impronta indelebile fino agli anni ’80.

La farrata di Manfredonia, dunque, è un gioiello culinario che profuma di storia e tradizione ed è una prelibatezza che solo questa affascinante località può offrire.

A cura di Maria Teresa Valente

2 commenti su "La farrata di Manfredonia: un tesoro gastronomico ereditato dall’Impero romano"

  1. Ricordo quando sotto casa in via Campanile passava il venditore che cridava: “farete cavd e gruss vue’, garret cavd vue’. Altri tempi….

  2. Interessante questo racconto storico. È lodevole avere persone che ci fanno conoscere la storia popolare.

    Spero di poter assaggiare questo pane, un giorno!!

    Grazie.
    Saluti cordiali.

    Benozzi S. Treviso

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