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Ricostruzione, consiglieri e segretari Pd della Bassa: “Che impegni si assumono i parlamentari di Lega Nord e M5S?”

da | Ago 4, 2018 | Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero, Ricostruzione | 0 commenti

MIRANDOLA E DINTORNI – Una lettera aperta ai parlamentari di Lega nord e M5S per chiedere quali impegni si assumono sul tema ricostruzione post sisma. L’hanno scritta Simone Silvestri, coordinatore Pd Area nord, e i segretari e i consiglieri comunali Pd (Gianni Cavicchioli Gianni, segretario Cavezzo; Andrea Balboni, segretario San Felice sul Panaro; Andrea Gozzi, segretario Mirandola, Andrea Ratti, capogruppo Finale Emilia, Sandra Calzolari, referente Camposanto; Carlo Casari, segretario San Possidonio; Alberto Calciolari, segretario Medolla; Michele Bosi, segretario Concordia; Luca Pirazzoli, segretario San Prospero, Matteo Papotti, capogruppo Unione dei Comuni Area Nord).

Questo il testo della missiva:

Finita una prima tornata di consigli comunali intendiamo ringraziare i consiglieri delle liste civiche e dell’opposizione che hanno condiviso e votato le richieste per la ricostruzione del cratere. Ciononostante, ci chiediamo quali siano le intenzioni della Lega e movimento 5s quando esercitano la funzione di Governo.

Viste le “non dichiarazioni” degli onorevoli Golinelli, Mantovani e Ferraresi chiediamo loro nuovamente cosa intendano fare. Supporteranno la richiesta di un confronto costruttivo tra sindaci, regione e Governo? O la butteranno in “caciara”? Intendono lavorare in Parlamento per ottenere le misure richieste dai consigli comunali nel decreto milleproroghe, magari per migliorarle, oppure si opporranno?

In queste settimane di discussione quella che è mancata è la coerenza, la disponibilità a sostenere gli impegni nei confronti di queste comunità, ancora fortemente coinvolte nella ricostruzione. Ci pare sia mancata trasparenza nella comunicazione. Ricordiamo che proprio il 22 giugno ci fu una dichiarazione congiunta di 4 parlamentari di Lega e M5s dalla quale l’unico elemento desumibile era che il 2018 sarebbe finito il 31 dicembre senza l’urgenza di porre in essere azioni prima di quella data. Non era e non è così.

Il Governo ha inserito nel cosiddetto milleproroghe solamente la proroga, anche per l’anno 2019, della riduzione dei tagli ai trasferimenti ai Comuni dal 75% al 50%. Bene, ci mancherebbe. Ma è una di quelle misure che, nelle richieste dei consigli comunali, non era stata neppure menzionata.

 

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