Prospettive svizzere in 10 lingue

Gb: rimpasto governo May, rinnovamenti ma col bilancino

La premier britannica Theresa May KEYSTONE/EPA/FACUNDO ARRIZABALAGA sda-ats

(Keystone-ATS) Una serie di rinnovamenti nel governo di Theresa May ma fatti col bilancino. Questo il senso del rimpasto condotto oggi dalla premier conservatrice, il secondo da quando è primo ministro, più ampio del precedente ma pur sempre limitato.

La nomina attesa più importante, quella per sostituire Damian Green, l’ex numero due della May, è stata di fatto ‘depotenziata’. David Lidington, finora ministro della Giustizia e in passato responsabile degli Affari Europei, subentra sì nell’incarico strategico di ministro dell’Ufficio di Gabinetto ma per ora non ottiene la nomina parallela a primo segretario di Stato, ossia di vicepremier de facto occupata da Green. Restano invece al loro posto, come ampiamente previsto, i ministri chiave del Gabinetto, e si segnala il tentativo di continuare a ringiovanire alcune posizioni con la promozione dei quarantenni e dei rappresentanti delle minoranze.

Così il 46enne Brandon Lewis, finora viceministro per l’Immigrazione, diventa il nuovo presidente del partito conservatore sostituendo il 60enne Patrick McLoughlin e un altro quarantenne, David Gauke, da ministro del Lavoro passa a guidare il dicastero della Giustizia. Per premiare le minoranze, vicepresidente vicario del partito è stato nominato James Cleverly, 48 anni, emergente deputato ‘brexiteer’ e figlio di genitori africani immigrati in Gran Bretagna dalla Sierra Leone.

Scopo di questo rimpasto è quello di rafforzare dove possibile la May in vista della fase due dei negoziati sulla Brexit. Sebbene il ruolo di Lidington non sia paragonabile come influenza sulla premier a quello di Green, al nuovo ministro dell’Ufficio di Gabinetto spetta anche l’importante responsabilità di sostituire il primo ministro nel Question Time ai Comuni quando quest’ultima non sarà presente. Risultano intoccabili e quindi confermati i cinque ministri chiave: Boris Johnson (Esteri), Philip Hammond (Tesoro), Amber Rudd (Interni), David Davis (Brexit) e l’ultimo arrivato Gavin Williamson (Difesa). Mentre infine si dimette “per motivi di salute” James Brokenshire, ministro per l’Irlanda del Nord, un fedelissimo della premier.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR