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Jihadismo: Svizzera espelle franco-tunisino radicalizzato

Il franco-tunisino è stato espulso in Francia. KEYSTONE/GEORGIOS KEFALAS sda-ats

(Keystone-ATS) L’Ufficio federale della polizia (fedpol) ha espulso un cittadino franco-tunisino arrestato in giugno a Meyrin (GE) e sospettato di aver giocato un ruolo importante nel reclutamento di jihadisti in Romandia. L’uomo è stato rinviato in Francia.

La notizia, di cui riferisce oggi la “Tribune de Genève”, è stata confermata all’ats dalla portavoce di fedpol Lulzana Musliu. La decisione di rinviare l’uomo è stata presa sulla base di un articolo di legge sugli stranieri che permette di espellere un cittadino estero dalla Svizzera se quest’ultimo rappresenta un pericolo per il paese.

Il franco-tunisino, sulla quarantina, resta oggetto di un procedimento penale in Svizzera. Il Ministero pubblico della Confederazione gli rimprovera di aver violato la legge che vieta Al Qaida e Stato Islamico nonché le organizzazioni associate. Egli è perseguito anche per sostegno, rispettivamente partecipazione, a un’organizzazione criminale.

Secondo la “Tribune de Genève” l’interessato contesta tutte le accuse. Il suo legale, François Contini, ha indicato al giornale che il suo cliente è uscito dalla detenzione preventiva mercoledì. Egli sarebbe anche al centro di un procedimento della procura antiterrorismo di Parigi.

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