Prospettive svizzere in 10 lingue

Libia: Haftar caccia da Bengasi un viceministro di Sarraj

Un'immagine di Bengasi, città della Libia (foto d'archivio). KEYSTONE/EPA/MOHAMEED ALGWEEL sda-ats

(Keystone-ATS) Con una pronta reazione a una sfida lanciata da un uomo di Fayez Al Sarraj, le forze del generale Khalifa Haftar hanno preso possesso dell’edificio di Bengasi del ministero dell’Interno del Governo di accordo nazionale (Gnc).

Così il sito Libya Herald ricostruisce gli eventi segnalati oggi da dichiarazioni ufficiali e media nella seconda città libica.

La sfida al generale era stata lanciata da Faraj Egayem viceministro dell’Interno dell’esecutivo di Sarraj, insediato a Tripoli ma intenzionato ad espandere la propria influenza anche a est, dove si trovano Bengasi e il potere di Haftar.

Egayem, il cui nome è traslitterabile anche come Al-Gaem, venerdì aveva in pratica “dichiarato guerra” al generale, come sintetizzato da un sito che ha riportato sue dichiarazioni secondo le quali alle forze di Khalifa Haftar veniva chiesto di lasciare la città entro 48 ore.

La richiesta, veicolata dall’emittente 218Tv, sarebbe stata innescata da un attacco a colpi di mortaio compiuto ieri pomeriggio contro lo stesso edificio, precisa l’Herald. Il viceministro ha denunciato che nell’attacco sono morti due uomini delle Forze speciali dipendenti dal suo dicastero e altri cinque sono rimasti feriti.

Il consiglio presidenziale di Sarraj ha denunciato anche l’uso di aerei a Bengasi, dove peraltro l’Lna, l’Esercito nazionale libico di Haftar, sempre secondo l’Herald avrebbe annunciato la conquista dell'”ultima ridotta” dove erano rimasti asserragliati jihadisti dopo il frettoloso annuncio della completa liberazione della città fatto in luglio.

L’Lna ha anche circondato Berses, una cittadina circa 60 chilometri a est di Bengasi dove proprio Egayem aveva preannunciato una riunione. Un altro media ha descritto una sorta di resa del viceministro che si è consegnato – con la mediazione di uno dei cinque vicepresidente di Sarraj più vicino alla fazione di Haftar – alle forze del generale.

Da Tobruk il presidente del parlamento libico, Aqila Saleh, in qualità di comandante in capo delle forze armate ha chiesto ad Haftar di fermare le operazioni militari a Bengasi per “risparmiare il sangue dei libici”.

Ma al tempo stesso ha contribuito a dare un senso agli avvenimenti. Ha ribadito che non esiste alcuna formazione militare al di fuori del legittimo Stato rappresentato dal comando generale delle forze armate di Haftar e dal ministero dell’Interno del governo provvisorio, l’esecutivo non riconosciuto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite ma insediato a Tobruk, preconizzando con ciò una divisione della Libia.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR