Spd domani al voto sul governo con Merkel

(Keystone-ATS) È un voto importante quello dell’Spd di domani, quando a Bonn i delegati del partito decideranno se approvare il risultato dei colloqui preliminari e affrontare le consultazioni con l’Unione di Angela Merkel per costruire il governo.

Oppure far saltare il tavolo e andare all’opposizione. Gli scenari sono diversi.

Nel caso in cui prevalga la linea del ‘sì’, portata avanti da Martin Schulz, i socialdemocratici si siederanno al tavolo di nuovo, per le vere trattative necessarie ad arrivare un accordo di programma. Su una eventuale intesa, l’Spd dovrà pronunciarsi di nuovo alla fine, con un voto di tutti i membri del partito: circa 440 mila compagni. Merkel ha già fatto sapere che le consultazioni andrebbero chiuse entro il 12 febbraio. Ma le procedure del voto dei socialdemocratici richiederanno almeno tre settimane, quindi la formazione di un governo sarebbe prevista entro Pasqua.

Se a prevalere sarà invece il ‘no’, si apriranno diverse possibilità. La prima è quella di un governo di minoranza, al quale i socialdemocratici farebbero sponda dall’opposizione: opzione che Merkel ha già detto di non ritenere adeguata, dichiarando di battersi per un governo stabile. La seconda è una riedizione delle trattative ‘giamaica’ fra Unione, Liberali e Verdi: gli ecologisti non avrebbero nulla in contrario, ma l’Fdp, che si è ritirato dal negoziato facendo saltare il tavolo a novembre, ha escluso questa possibilità. La terza ipotesi è che il presidente Frank-Walter Steinmeier porti il paese a nuove elezioni. Uno scenario che non piace ai grandi partiti: ne uscirebbero probabilmente ancor più indeboliti, rafforzando il voto di protesta e quindi i populisti di Afd.