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SoundScreen Film Festival 2018: Sheikh Jackson di Amr Salama

Dall’Egitto un originale lungometraggio che a Ravenna ha incantato il pubblico, per il modo in cui linguaggio pop e tematiche sociali vi risultano mescolati.

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Un coming of age in salsa nordafricana. Una piccola odissea personale (e famigliare) costruita ad incastri, facendo emergere quel sentire che risulta di volta in volta delicato od aspro. Un intelligente apologo sull’intolleranza religiosa e sulle libertà negate, camuffato in parte da giocoso tributo a una delle più note icone del pop mondiale, lo scomparso Michael Jackson. Tutto questo e molto altro ancora è il leggiadro (ma a tratti anche graffiante) Sheikh Jackson, in vetrina al SoundScreen Film Festival 2018 dopo aver fatto parlare di sé in diversi altri contesti festivalieri.

Del resto tale lungometraggio, diretto con mano felice ed indubbia creatività nella messa in quadro da Amr Salama, era stato in precedenza il possibile candidato egiziano all’Oscar per il Miglior Film Straniero, poi meritatamente conquistato dal cineasta cileno Sebastián Lelio. Proprio in patria Sheikh Jackson si è segnalato come caso cinematografico dell’anno, con incassi record al botteghino. Tutto ciò non sorprenderà di certo chi ha avuto il piacere di vederlo. La storia del tormentato Sheikh Khaled Hani, stravagante imam ben reso sullo schermo dal giovane Ahmad El-Fishawi, è una surreale tragicommedia che ci presenta sin dall’inizio un personaggio alle prese con scorie di traumi passati e con un presente che non lo soddisfa pienamente, anche perché imprigionato nelle pastoie del dogma religioso. Ad un certo punto lo vediamo addirittura andare in giro con un pittoresco congegno elettronico, ove annotare peccati e buone azioni. Ma una rapsodica e comunque illuminante concatenazione di flashback farà emergere poco alla volta la natura di tali scompensi. Un’adolescenza difficile. Una madre generosa scomparsa troppo presto. E le difficoltà dell’altro genitore a liberarsi di certe chiusure mentali, destinate a sfociare in atteggiamenti machisti che peseranno molto sul figlio. Fino ad offuscare, presso il ragazzo, l’immagine tanto amata della popstar americana, in Egitto simbolo per alcuni di comportamenti indecorosi e censurabili, per altri di libertà da rivendicare.

Forte delle sue agrodolci finestre sul passato del protagonista e di una certa libertà stilistica, amplificata dalle riuscite parentesi oniriche, Sheikh Jackson è un etereo oggetto cinematografico che appassiona gradualmente lo spettatore, adattando importanti tematiche sociali ad un linguaggio eclettico, tendenzialmente pop, che è esso stesso istanza di spensieratezza e di fuga da quelle situazioni percepite come troppo opprimenti.

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  • Anno: 2017
  • Durata: 93'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Egitto
  • Regia: Amr Salama