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Film da Vedere

Nanni Moretti: i film Palombella rossa e Ecce Bombo

Nanni Moretti e due dei suoi film più conosciuti Palombella rossa (1989) e Ecce Bombo (1978).

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Palombella Rossa di Nanni Moretti

Palombella rossa è un film del 1989 diretto e interpretato da Nanni Moretti, girato in prevalenza nella piscina delle Terme di Acireale. Tema del film è la crisi ideologica della sinistra italiana durante la fine dei due blocchi, giocata sulla perdita di memoria del protagonista, metafora sull’identità perduta da parte del vecchio Partito Comunista Italiano, costretto a ricostruire o a ritrovare i suoi ideali in una realtà ideologica che appare ai suoi occhi frammentaria.

Nanni Moretti: la sinossi di Palombella Rossa

Michele Apicella, deputato comunista e giocatore di pallanuoto, ha perso la memoria in un incidente d’auto. Gli amici, i giornalisti e i compagni lo incalzano perché ricordi: soprattutto il gesto clamoroso da lui compiuto. Ma Michele riesce solo a racimolare brandelli della sua memoria: bambino ai primi allenamenti, una strana tribuna politica. Intanto la partita va avanti ma sarà proprio lui a sbagliare il rigore decisivo. Nell’anno del crollo del muro di Berlino, Moretti tratta la crisi della sinistra con toni onirici e ironici, ricorrendo anche a insert del suo cortometraggio d’esordio (“La sconfitta”) e del “Dottor Zivago”.

Stupendamente surreale, spettacolare nella messinscena, Palombella Rossa è forse il capolavoro di Nanni Moretti. Un solo set predominante, diversi piani temporali, continui cambi di vista nella stessa scena non possono lasciare indifferenti, l’ambizione del regista è tanta, le motivazioni ancora di più: la crisi della sinistra italiana, la crisi del PCI. E l’operazione è riuscita con delle sequenze memorabili: quelle inerenti al Dottor Zivago, le geniali interazioni con la colonna sonora (come non ricordare Battiato e Springsteen e i soliti intermezzi stranianti degli ottimi caratteristi?). Uno dei migliori film italiani degli ultimi trent’anni, divertente e amaro, da vedere perchè è generazionale e mostra la crisi di una parte di questo paese (o forse di tutto), ben prima del berlusconismo e del futuro sempre più incerto della sinistra.

Ecce Bombo: il film di Nanni Moretti

Ecce bombo è un film italiano del 1978, diretto da Nanni Moretti. Il film è stato presentato in concorso al 31º Festival di Cannes. Secondo lungometraggio di Nanni Moretti, il film è stato girato in presa diretta in formato 16 mm e successivamente ristampato in 35 mm. Il titolo del film deriva da uno straccivendolo che andava in giro urlando così, riportato in una delle scene del film. Altri titoli ipotizzati ma scartati per il film furono: Sono stanco delle uova al tegamino, Piccolo gruppo, Delirio d’agosto e Senza caviglie. Il personaggio dell’attore poeta è interpretato da Luigi Moretti, padre del regista. Tra gli attori, nei panni di personaggi secondarî, figurano anche Augusto Minzolini e Giampiero Mughini.

La sinossi di Ecce Bombo

La vita di Michele, studente universitario, si trascina tra molte discussioni e pochi fatti: dai tavolini dei bar ai microfoni di una radio privata, dalle sedute di “autocoscienza maschile” alla difficile convivenza familiare. Michele trascorre l’estate da solo in città; terminate le vacanze, una sera il gruppo decide di andare a trovare Olga, una ragazza con problemi psichici: dapprima Michele rifiuta, ma alla fine sarà l’unico a tener fede all’impegno.

Ritratto generazionale scevro da qualsiasi autoindulgenza, feroce e sarcastico senza rinunzie alla comicità, il secondo lungometraggio (in 16 mm.) di Nanni Moretti è un album che raccoglie, in maniera magari un po’ caotica ed ancora acerba, una vivacissima antologia delle istantanee che ritraggono una certa gioventù di sinistra degli anni settanta. A soli venticinque anni Moretti regala al Cinema un’opera storica, spesso ingenua e discontinua, ma efficacissima nel trasmettere il senso di impotenza di una generazione. La sceneggiatura è memorabile, inzeppata da “gag” esilaranti. Ecce bombo rappresenta anche un attacco all’istituzione del cinema che troverà ampio spazio nei suoi lavori successivi. Qui il regista romano si limita ad desacralizzare Alberto Sordi e Nino Manfredi. Amabilissimo per chi nelle contraddizioni di quella generazione si è riconosciuto. Il film uscì in prima visione in Italia l’8 marzo 1978; fu presentato al London Film Festival nel novembre successivo, mentre fu distribuito in Germania Ovest a partire 20 novembre 1980.

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