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Sardegna, regionali: da exit poll per corsa a Governatore testa a testa Solinas-Zedda. Staccato Desogus

Nel voto di coalizione centrodestra in netto vantaggio sul centrosinistra. Per i 5 Stelle probabile crollo. Scrutinio comunque al via dalle 7 di domani, lunedì 25 febbraio

Economia, Politica
Sardegna, regionali: da exit poll per corsa a Governatore testa a testa Solinas-Zedda. Staccato Desogus
(Teleborsa) - Si è conclusa la domenica di voto in Sardegna dove gli elettori, oggi 24 febbraio, sono stati chiamati a votare il rinnovo del presidente della Regione e del Consiglio regionale. Il Presidente uscente, Francesco Pigliaru, era stato eletto nelle precedenti elezioni del 2014 candidato dal centrosinistra. Urne, dunque, chiuse. Scrutinio al via alle 7 di lunedì 25 febbraio, mentre la proclamazione del Governatore dovrebbe avvenire intorno alle 11.

ALLA CHIUSURA DEI SEGGI, alle 22, aveva votato il 53,75% degli aventi diritto, un punto e mezzo in più di quel 52,2% raggiunto alle passate regionali. A mezzogiorno, prima rilevazione sull'affluenza alle urne, aveva votato il 16,77% (+2,27% sul 2014) e alle 19 il 43,78 % .

Nell'attesa dello scrutinio che comincerà appunto alle 7, l'attenzione si è tutta riversata sugli exit poll che sembrerebbero prefigurare un clamoroso crollo di consensi per il Movimento 5 Stelle. Solo ipotesi, comunque, che verranno confermate o meno dal conteggio delle schede.

Sulla corsa alla Presidenza della Regione Sardegna, gli exit poll parlano di un "testa a testa" tra il candidato del centrodestra Christian Solinas che avrebbe raccolto tra il 36,5 e il 40,5% dei consensi e Massimo Zedda, sostenuto dal centrosinistra che avrebbe ricevuto tra il 35 e il 39% dei voti. Mentre Francesco Desogus, candidato del Movimento, sarebbe fermo tra il 13,5 e il 17,5%.

Per quanto riguarda il voto di coalizione, i risultati delle "interviste nell'immediato dopo voto" vedrebbero nettamente in testa il centrodestra accreditato tra il 43 e il 47%, con il centrosinistra in seconda posizione, tra il 27 e il 31%. Terzo l'M5S, come in Abruzzo, attestato tra il 14,5 e il 18,5%
.
Le elezioni regionali in Sardegna sono un altro importantissimo test dopo le elezioni in Abruzzo, che hanno visto trionfare su tutti la Lega Nord con la vittoria schiacciante del candidato di centrodestra Marco Marsilio.

Nelle otto circoscrizioni in cui è suddivisa la Sardegna si è scelto fra 24 liste a sostegno di 7 candidati: Christian Solinas, segretario del partito delle autonomie sardo, sostenuto dal centrodestra (Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, UDC ed altri); il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, sostenuto dalle forze di centrosinistra (Partito Democratico, LeU, Popolari socialisti ed altre liste di area); Francesco Desogus, candidato dal M5S che come sempre corre sa solo; Mauro Pili per la lista autonomista Sardi Liberi; Andrea Murgia, sostenuto da vari movimenti indipendentisti; Paolo Maninchedda, candidato del Partito dei Sardi; Vindice Lecis, giornalista sostenuta dai partiti di sinistra (Sinistra Sarda-Rifondazione-Comunisti Italiani).

Tre le tematiche ci importanti della campagna elettorale: lo sviluppo economico della Sardegna, con la recente protesta dei pastori sardi in primo piano, la riorganizzazione della sanità e il delicatissimo tema della continuità territoriale.

Le precedenti elezioni regionali del 2014 avevano visto trionfare il centrosinistra con Francesco Pigliaru che prese il 42,45%, schiacciando il centrodestra che aveva candidato Ugo Cappellacci (si fermò al 39,65%). In quell'occasione non partecipò il Movimento 5 Stelle per problemi interni al movimento.

Alle politiche 2018, però, il M5S ha partecipato e trionfato con il 42,48% delle preferenze, superando il centrodestra che conquistò solo il 31,04% dei voti, mentre al centrosinistra è andato il 17,66%. Un quadro che però potrebbe essere ribaltato, considerando l'esito delle elezioni abruzzesi e gli ultimi sondaggi, che vedono la Lega in progressiva ascesa.



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