Ven. Apr 19th, 2024

Reggio Calabria, giustizia; De Raho: “’Ndrangheta è indebolita”

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“Da procuratore capo della Dna sarò sempre qui, tanto che non vi renderete conto che io sia andato altrove”. È quanto ha dichiarato il nuovo procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, che nella mattinata di lunedì ha salutato la Procura di Reggio Calabria. “Speravo di fare qui quello che abbiamo fatto in Campania, dove prima c’era paura anche solo a nominare il clan dei Casalesi. Forse da ingenuo, speravo di poter annientare la ‘ndrangheta, ma in così poco tempo è impossibile annientare l’organizzazione più potente forse del mondo, di certo d’Europa”. “Tutti i risultati che abbiamo raggiunto – dice in nuovo procuratore capo della Dna – si devono al lavoro di una squadra di magistrati che hanno dato tutto, che hanno lavorato insieme e nella stessa direzione, con la consapevolezza che dietro ogni fascicolo c’è sofferenza, ci sono tantissime persone angariate dalla ‘ndrangheta”. “L’indebolimento della ‘ndrangheta è sotto gli occhi di tutti – dice il procuratore – ma la novità è che oggi qui lo Stato non è più solo un burocrate, ma istituzioni che sono capaci di sentire la sofferenza della gente e intervenire”.

“Non è solo un modello di magistrato, ma un civil servant che ci ha insegnato che le istituzioni vanno servite anche nel rapporto con la società”. Lo ha detto invece il procuratore aggiunto Gaetano Paci rivolgendosi al nuovo procuratore della Dna, Federico Cafiero De Raho che questa mattina ha salutato la Procura di Reggio Calabria. “Non è vero che da parte del procuratore ci sia stata una distanza dalla società civile, o peggio ancora una chiusura. C’è sempre stata solo ed esclusivamente la volontà di difendere l’integrità delle istituzioni. Oggi nessuno può avere il retropensiero o anche solo l’idea che l’istituzione non sia trasparente e non sia al servizio della società e soprattutto dei più bisognosi, dei più tartassati dalla violenza della ‘ndrangheta. Federico Cafiero de Raho ci ha saputo trasmettere l’immagine di un’istituzione integra, al di fuori dei giochi di potere, autorevole”. E di questo, dice Paci che nei prossimi mesi dovrà portare sulle spalle la pesante eredità del procuratore uscente, “il Csm dovrà tenerne conto nel designare il successore, così come dovrà tener conto della ricchezza e della delicatezza del lavoro che è stato fatto e che continueremo a fare con la stessa passione e la stessa efficienza che ha mostrato qui Cafiero de Raho”.

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