Dom. Apr 28th, 2024

Non è la prima volta che la rotazione dei parroci fatta dal vescovo Monsignor Francesco Oliva desta stupore, polemiche ed appelli. Su questo tema abbiamo ascoltato il vescovo per cercare di comprendere meglio il perché degli avvicendamenti. Monsignor Francesco Oliva ci spiega che negli ultimi quattro mesi la diocesi di Locri-Gerace ha perso per motivi diversi tre parroci, e gli spostamenti diventano necessari per garantire alle varie parrocchie una guida stabile. Premesso che è prerogativa del vescovo scegliere quando, come e perché un parroco debba iniziare o finire la sua missione in una parrocchia. Un Vescovo non va alla ricerca del consenso o dell’applauso, né può lasciarsi condizionare da eventuali “contestazioni”, né vuole ferire o far soffrire qualcuno, ma obbedisce all’esigenza della Chiesa. Una chiesa attiva e libera nel cuore che scandisce il rapporto tra Sacerdote e Comunità, tra Sacerdote e Ministero, lontana dai personalismi che non possono e non devono caratterizzare la missione sacerdotale. Dopo diversi anni, sia una Comunità parrocchiale sia un Parroco, nel suo ministero, si trovano esposti al pericolo di diventare riferimento assoluto e quesro non sta bene, con la conseguenza inevitabile di mortificare la crescita intorno a Dio, unico fondamento e fine. Ciò che veramente conta nel ministero sacerdotale non è solo quello che si fa e dove si fa, ma quello che si è. Certi comportamenti che esaltano valori personalistici sminuiscomo il valore della missione dei preti e li rendono contemporaneamente vulnerabili. Ecco perché il Vescovo deve esaltare la missione dei sacerdoti astraendoli dalle singole particolari realtà delle parrocchie. Gli appelli, le proteste, le lettere aperte non fanno altro che dividere la comunità parrocchiale creando polemiche più o meno interessate e personalismi inutili che non si conciliano con la dinamicità della Chiesa Cattolica. Gli amministratori parrocchiali o i vice parroci, hanno una missione con carattere di temporaneità e il loro incarico ha un termine ancor prima di iniziare. Mons. Oliva conferma che non ci sono eccezioni, e che non esistono decisioni di trasferimento non motivate o prese all’ultimo minuto. I parroci vengono avvisati mesi prima del trasferimento e dell’ufficializzazione, in modo da preparare la comunità parrocchiale all’arrivo della nuova guida spirituale. Bisogna spersonalizzare, dice il Vescovo, la missione del sacerdote è quella di fare del bene dovunque venga trasferito, non ci sono né promozioni, ne bocciature ma un cammino spirituale che si ravviva nella sua essenza.

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Giuseppe Mazzaferro | direzione@telemia.it 

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