Sab. Mag 4th, 2024

La foto della deputata sulla pagina dedicata dal quotidiano alla “guerra dei contributi”. Sia lei che Magorno smentiscono. La deputata calabrese: «Dal prossimo mese non verserò la quota per protesta»

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Non capita tutti i giorni di apparire sulle pagine politiche del più importante quotidiano italiano. Il guaio è che, purtroppo, a Enza Bruno Bossio è successo per il motivo “sbagliato”. Venerdì il Corriere della Sera ha dedicato una pagina al Pd e ai suoi parlamentari morosi, quelli cioè che non avrebbero versato al partito i contributi dovuti. «Mancano 460mila euro», è il titolo, con tanto di richiamo all’ultimatum del tesoriera Francesco Bonifazi, che ha inviato una lettera ai dem ritardatari per invitarli a sanare il più presto possibile la loro posizione. Nell’elenco – che vede anche gli ex ministri Graziano Delrio e Andrea Orlando e il candidato alla segreteria Richetti tra i presunti “distratti” – ci sono anche due parlamentari calabresi: Enza Bruno Bossio ed Ernesto Magorno.

Alla prima, però, spetta l’onore della foto nel pezzo firmato da Claudio Bozza. I deputati e i senatori citati sarebbero morosi per «8-10mila euro» e l’elenco sarebbe ancora più lungo di quello pubblicato, anche se per ora i nomi filtrati non sono molti. 
Tutti hanno smentito di avere pendenze con il Nazareno. Però dal partito si spiega che il “buco” sarebbe intorno ai 500mila euro e dovuto non tanto al contributo fisso che i parlamentari sono tenuti a versare (1.500 euro al mese al Nazareno più una quota alla federazione locale di appartenenza), ma all’una tantum di 10mila euro dovuta dai candidati nelle liste plurinominali. Parte di questi versamenti, tra l’altro, dovrebbe essere utilizzata per il fondo “pro dipendenti” del Nazareno attualmente in cassa integrazione. Mentre all’orizzonte c’è l’impegno delle primarie, circa 7mila gazebo in tutta Italia e un esborso intorno al 600mila euro.
Nei gruppi parlamentari, però, la tensione è salita alle stelle. Alla Camera, tra l’altro, la lettera del tesoriere ad oggi risultava ancora non pervenuta. Tra i più decisi a puntare il dito contro Bonifazi c’è proprio la Bruno Bossio, che ha premesso di essere in regola. Per la deputata dem «si pone una questione etica sulla conduzione della tesoreria del partito. Sospenderò, pertanto, dal prossimo mese il rid bancario che automaticamente versa 1500 euro dal mio conto su quello del Pd nazionale fino a quando non sarà sostituito l’attuale tesoriere che evidentemente utilizza il suo ruolo per fare battaglia politica e soprattutto sfregiare la comunità del Partito democratico». Anche Magorno ha precisato, ma con toni meno battaglieri: «Per la seconda volta qualcuno prova a screditarmi facendo circolare la notizia di mie pendenze nei confronti del Pd. La mia posizione, purtroppo per queste persone, è trasparente. Sono i fatti a parlare in modo chiaro: ho sempre rispettato i miei impegni ed è tutto in regola».

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