Lun. Apr 29th, 2024

E’ stato necessario uno specifico servizio televisivo condotto da “Le Iene” e tutto il dibattito politico che ne è conseguito perché la Ministra della Salute, Giulia Grillo, a 9 mesi dall’insediamento del suo Governo, si accorgesse che nel Sistema Sanitario calabrese c’è qualcosa che non funziona davvero e perché, con l’usuale registro di comunicazione via social, procedesse all’ennesimo proclamo: la linea dura! Una linea dura che sarà declinata in un ulteriore decreto legge, che con procedura d’urgenza vergherà i nuovi “dogmi” della Sanità calabrese. Ed ecco fatto, tutto risolto. Non ci saranno più ricoveri inappropriati o file ai Pronto Soccorso degli Ospedali di tutta la Regione Calabria, le Case della Salute e tutta la Rete Territoriale si prenderanno carico di tutta la popolazione bisognosa, la mobilità passiva cesserà di alimentare e foraggiare i bilanci delle altre Regioni d’Italia, gli appalti saranno affidati regolarmente e puntualmente, ci sarà il ringiovanimento di tutto il personale, la dotazione strumentale e tecnologica funzionerà perfettamente ed il relativo patrimonio sarà ulteriormente potenziato. Né si registreranno più casi di malasanità! Ancora una volta, dunque, si colpisce indiscriminatamente tutto e tutti, mortificando e vanificando l’azione quotidiana dei tantissimi valorosi e capaci operatori sanitari che “fabbricano” salute nella nostra Regione nonostante le condizioni poco favorevoli ed il clima di sfiducia che continua ad essere alimentato proprio da chi dovrebbe, invece, rasserenare gli animi ed infondere fiducia. Da decenni assistiamo a caroselli e folklore di ogni sorta in questo delicato ed imprescindibile campo e da anni continuiamo a registrare fallimentari tentativi di riorganizzazione del Servizio Sanitario calabrese”, è quanto scrivono in una nota Luciana Giordana, segretaria generale Cisl Fp Calabria e Tonino Russo, segretario generale Cisl Calabria. “La CISL e la CISL Funzione Pubblica Calabria – prosegue la nota- sono in prima linea da sempre anche su questo versante e da sempre denunciano con ogni forma legittima tutte le disfunzioni e le criticità di un Sistema che, opportunamente guidato ed organizzato, potrebbe veramente rappresentare uno dei punti forza della Calabria. Non va sottaciuto, infatti, che molte altre realtà territoriali possono fregiarsi di tante eccellenze sanitarie proprio grazie, guarda caso, a illuminati professionisti calabresi, costretti a prestare la loro preziosa opera altrove per sfuggire ai perversi meccanismi che hanno reso asfittica la Sanità calabrese e che nessuno ha veramente voglia di scardinare e debellare.

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Se veramente si vuole restituire decoro alla Sanità in Calabria non è necessario varare nuove formule normative, ce ne sono anche troppe! E’ necessario, invece, applicare e far rispettare rigorosamente quelle già vigenti, che disciplinano i LEA, le verifiche dell’appropriatezza delle cure, le condizioni di sicurezza igieniche e strutturali degli ambienti di ricovero e accoglienza di ogni percorso sanitario, la materia degli appalti, la trasparenza nella gestione amministrativa e finanziaria. E soprattutto, la gestione della risorsa umana, il reclutamento di personale, i percorsi di carriera e quant’altro. Si applichino le norme sulla meritocrazia nell’individuazione del management aziendale, dei Direttori delle Unità Operative (i c.d. primari) e si proceda alla loro immediata rimozione tutte le volte che non avranno raggiunto gli obiettivi prefissati.
Se la Ministra Grillo vuole veramente far rientrare in Calabria i tantissimi talenti costretti ad emigrare altrove per poter affermare le loro competenze e capacità, invece di limitarsi agli appelli intervenga concretamente per creare le condizioni di efficiente operatività e funzionalità del sistema sanitario calabrese, riconducendo nei parametri della normalità tutto ciò che “trasborda” e rende impossibile il loro rientro. Se la Ministra Grillo vuole veramente interessarsi della Sanità calabrese, inizi ad ottenere le deroghe alle facoltà assunzionali per attuare un Piano straordinario di reclutamento di personale, giovane e motivato, iniettando in tutta la rete ospedaliera e territoriale nuove professionalità che diano ossigeno e nuova vitalità ad una dotazione organica ormai troppo in avanti con l’età per poter affrontare e sopportare non solo il gravame derivante dalle disfunzioni ed inefficienze organizzative ed operative del SSR ma anche il vilipendio al decoro e all’immagine di una forza lavoro che, nonostante tutto e tutti, ha comunque garantito l’esercizio del diritto costituzionale alla Salute anche in questa nostra Terra! Iniziamo da queste semplici regole per restituire alla Calabria e ai calabresi una sanità che non costituisca un peso enorme per il bilancio della Regione in termini di mobilità passiva e soprattutto non comporti un indebitamento aggiuntivo per la popolazione che deve sopportare i costi di viaggi e soggiorni fuori Regione per procurarsi salute”, conclude.

strettoweb.com

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