Lun. Apr 29th, 2024

Il ministro dell’Interno in diretta social dalla baraccopoli. «C’erano infiltrazioni mafiose, spaccio e prostituzione. Ma il problema non è risolto definitivamente. In Calabria per sanità e lotta alla ‘ndrangheta»

Continua dopo la pubblicità...


JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

«Mi ricordo quando sono venuto l’altra volta, sembrava una favela di immigrati. Abbiamo promesso pulizia, abbiamo fatto pulizia». Matteo Salvini visita la vecchia baraccopoli abbattuta a San Ferdinando e si (auto)elogia: «Io vi ripago con l’impegno e col coraggio».
La visita del vicepremier si discosta, nella fase iniziale, da quella dell’anima Cinquestelle del governo. Una divisione che abbraccia temi diversi, diverse sensibilità e fasce dell’elettorato: al M5S (con il ministro Giulia Grillo in prima linea) tocca la sanità, al ministro dell’Interno (al solito) l’immigrazione. E anche un passaggio sulla lotta alle mafie: «Oggi la lotta alla ‘ndrangheta la facciamo senza essere qua, anche da Roma o da Milano».
Che gli alleati del contratto di governo non siano in perfetto accordo lo prova anche la notizia di giornata (l’inchiesta sul leghista Armando Siri per corruzione). Salvini risponde alle critiche: «Quando c’era da essere giustizialisti nei confronti della Raggi il M5S ha deciso di tenerla lì».
Ma protagonista è la baraccopoli: «Ho alle mie spalle quello che rimane di una baraccopoli teatro di scontri, morti, feriti, incidenti. C’era infiltrazioni malavitose, spaccio di droga, prostituzione: avevamo promesso di usare le ruspe e così abbiamo fatto. Abbiamo svuotato anche le tende. Prima c’erano 1500 stranieri, molti irregolari, ora sono meno della metà. L’obiettivo è arrivare a zero». Salvini – che “sorvola” sul migrante morto nella nuova tendopoli, il 32enne senegalese Sylla Noumo – continua: «Il problema non è risolto definitivamente. Molti abusivi sono tornati al loro paese o sono andati in altri paesi europei. Certo non posso offrire casa e lavoro a tutti gli stranieri che mi chiedono un aiuto perché casa e lavoro non ce l’hanno nemmeno i calabresi. Oggi siamo in Calabria per occuparci di sanità e lotta alla mafia». Riguardo alla sanità, Salvini a colloquio con i giornalisti ha spiegato: «Qui ci sono responsabilità enormi che vanno accertate e colpite perché è inaccettabile che migliaia e migliaia di cittadini calabresi e del Sud vadano a curarsi al Nord».
Il vicepremier si è soffermato anche sul tema del porto di Gioia Tauro: «A me interessa che qui, nel porto di Gioia Tauro, vengano salvaguardati i posti di lavoro. Occorre rilanciare il porto che è la prima emergenza sul tavolo. Questo perché chi ha governato in passato qui ha fatto degli errori».

Print Friendly, PDF & Email