Sab. Apr 27th, 2024

L’estrazione dei portantinifinisce di nuovosotto i riflettori della Dda

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L’Affruntata di Sant’Onofrio è tornata sotto i riflettori dei carabinieri che il giorno di Pasqua hanno seguito il tradizionale appuntamento in maniera scrupolosa, passando ai “raggi x” l’intera manifestazione. Militari della stazione, alcuni di loro anche in abiti civili, sono stati dislocati nei punti strategici della piazza principale del paese, senza mai perdere di vista i movimenti delle statue che venivano portate a spalla da persone i cui nominativi una settimana prima erano stati estratti a sorte dai componenti della congrega della Madonna del Rosario. Obiettivo degli inquirenti quello di accertare se nella schiera dei portantini, protagonisti assoluti della secolare Affruntata, erano presenti soggetti vicini alla criminalità organizzata oppure solo persone dalla specchiata moralità e dalla indiscutibile devozione. I controlli dei carabinieri della stazione di Sant’Onofrio sotto le direttive del comandante Domenico Fazzari sono scattati sulla base della lista che la Congrega aveva messo a disposizione della Prefettura e della Questura di Vibo Valentia. Il sorteggio, infatti, è attivo già da qualche anno sulla base di precise direttive impartite dal vescovo monsignor Luigi Renzo, in seguito ai fatti accaduti nel 2010 a Sant’Onofrio, quando per la prima volta la secolare Affruntata è stata sospesa e riproposta a distanza di una settimana dopo che alla vigilia di Pasqua ignoti avevano esploso colpi di arma da fuoco contro l’abitazione del priore perché si era opposto alle ingerenze delle cosche nella rappresentazione, durante la quale il giorno di Pasqua le statue raffiguranti Maria Addolorata, Gesù e San Giovanni vengono portate a spalla per simboleggiare l’incontro dopo la resurrezione di Cristo. Una manifestazione che negli anni, sulla base di accurate indagini svolte dalla Distrettuale antimafia di Catanzaro, era divenuta l’occasione per pregiudicati e affiliati alle cosche della ‘ndrangheta pronti a mostrare la loro forza alle comunità locali. I carabinieri di Sant’Onofrio, sulla scorta di quanto è emerso, avrebbero già informato i magistrati della Dda affinché facciano piena luce sulle procedure seguite per l’affidamento delle statue, anche se in questo caso, offrire le dovute garanzie spetta soprattutto al parroco del paese, don Franco Fragalà, sulla scorta di un protocollo d’intesa firmato negli anni passati in Prefettura.

Neanche l’abolizione dell’incanto, quando in paese si scatenava una vera e propria competizione a volte anche tra gruppi contrapposti, è riuscita a mettere al riparo da ingerenze pericolose la secolare Affruntata, la rappresentazione religiosa per eccellenza, una tradizione secolare dalle dinamiche per certi aspetti plateali che trasforma la piazza di Sant’Onofrio in una “corrida” dove Giovanni, l’apostolo fedele, contrariamente a quanto avviene il Venerdì Santo quando annuncia la morte di Gesù, il giorno di Pasqua corre per dire alla Madonna Addolora, ancora incredula, che Cristo è risorto.

Nicola Lopreiato Vibo Valentia

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