Caserta. PD sfrattato per morosità, ma la sede storica del PCI era un’altra: lo precisa Mario De Florio

Egregio Direttore, apprendo con dispiacere dello sfratto per morosità

della sede Provinciale del Pd di Caserta, in Via Maielli, avvenuto a richiesta della Fondazione Chiaromonte, proprietaria dell’immobile.

I casertani meno giovani ricordano che -dopo il terremoto del 1980, che colpì prevalentemente i vecchi immobili di Via Sant’Elena e Via Maielli– la segreteria del PCI si trasferì nel nuovo immobile, costruito in Via Maielli, di proprietà di una delle fondazioni del PCI.

Non entro minimamente nella questione, faccio solo presente che la sede storica del PCI a Caserta non era quella di Via Maielli, ma quella sita all’ultimo piano di un vecchio stabile di Corso Trieste, proprio di fronte alla sede dell’Amministrazione Provinciale.

La federazione PCI era diretta da un giovane, nominato commissario provinciale, che, quasi ogni mattina, arrivava da Napoli per lo svolgimento dei suoi compiti.

Era Giorgio Napolitano, diventato poi parlamentare e successivamente presidente della Repubblica, col quale ho sempre avuto un rapporto di stima e di rispetto.

Quale Segretario Provinciale giovanile del MSI, mi recai una volta presso la federazione PCI, ove fui da lui ricevuto.

Parlammo lungamente del Capitale di Carlo Marx, che si studiava all’ultimo anno di liceo classico.

Fu un’incontro cordialissimo ed utile per me, perché ebbi modo di comprendere meglio Carlo Marx.

Alla fine dell’incontro, Giorgio Napolitano mi regalò un piccolo libretto di colore verde: il Capitale, con la sua firma.

Negli anni successivi, i rapporti tra le federazione di MSI e PCI continuarono ad essere sempre corretti e rispettosi.

Allora erano i dirigenti e gli aderenti a “tassarsi” per pagare il fitto mensile della sede, cosa che ora – specialmente i grossi partiti lontani dal territorio – non amano più fare.

Comunque, mi auguro che il PD, partito che ora governa anche il Comune di Caserta, possa trovare una nuova idonea sede, amministrata da dirigenti locali e non da commissari nominati da lontano e residenti in altre Regioni, ove hanno i loro interessi politici.

(Mario De Florio (nella foto qui accanto) – Lettera Aperta – Archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)