dello russo bassorilievo
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Attualità

Sfregio al busto di Michele Dello Russo, le lacrime della figlia Pina

Imbrattato con la vernice il busto collocato all'ingresso del parco comunale

Sfregiato la notte scorsa il busto in bassorilievo di Michele Dello Russo, l'opera posizionata all'ingresso del parco comunale. I teppisti hanno deturpato il bassorilievo che raffigura il primo sindaco di Terlizzi questa volta facendo uso di una bomboletta di colore rosso.

Un gesto che ha suscitato lo sdegno di tanti, prima fra tutti la figlia, la signora Pina Dello Russo, figlia di Michele: «Dal 2011 sono tornata a Terlizzi ed ho finalmente recuperato quel senso di appartenenza che tanto mi mancava. Ogni volta che torno al mio paese natio, passo a fare un carezza al mio babbo, all'ingresso del Parco. Ieri ho trovato il suo volto ricoperto da una devastante vernice rossa. Spero che le autorità locali se ne siano accorte prima di me. Ho subito contattato lo scultore - dice Pina Dello Russo - il caro amico Pietro De Scisciolo, che ha bloccato in tempo la mia voglia di ripulire con un solvente. Ci sarà bisogno di un vero restauro. Sono molto rattristata. Avevo pensato che a Terlizzi avrei vissuto solo momenti di gioia ed invece mi ritrovo nuovamente in lacrime. Anche questa volta non graveremo sulle finanze dei cittadini, così come avrebbe desiderato babbo. Penso a quando non ci sarò più e non potrò controllare questi eventi. Spero che i giovani si facciano carico di rispettare la memoria storica di persone che hanno sacrificato se stessi e la propria famiglia per gli ideali di Democrazia e Libertà. Confido nel senso civico di tutti e, scusandomi, porgo i miei più affettuosi saluti».

Sulla scia di queste parole si registra la posizione di Renato Brucoli, Renato Brucoli, che qualche anno fa coordinò l'elaborazione del bassorilievo, opera dello scultore Pietro De Sciciolo, in memoria di Michele Dello Russo: "L'amministrazione comunale provveda immediatamente a restaurare l'opera (il bassorilievo è stato donato dalla famiglia al Comune) e a sistemare delle telecamere di vigilanza all'ingresso del parco e all'interno, per monitorare eventuali altri atti di vandalismo."

Più volte era stato sollecitato all'amministrazione comunale di restituire decoro al parco comunale, ormai preso d'assalto da ragazzi che non hanno più paura di nulla visto che mancano i controlli. "I lavori di restauro – continua Brucoli - vengano conclusi con la rievocazione storica, in sede, della figura del sindaco Dello Russo. Altro punto controverso: chi ha la custodia del parco? A quali comportamenti rinvia questa responsabilità? Il valore simbolico del danno è comunque aberrante. Bisogna porre immediato riparo, conferendo evidenza pubblica al gesto insano.".

Ma chi era Michele Dello Russo e cosa ha fatto? Fin da giovane Michele Dello Russo (Terlizzi, 6 giugno 1908 - Bari, 19 maggio 1967) vive aneliti di democrazia e di giustizia sociale. Durante il fascismo, insieme a Gaetano Vallarelli e altri compagni, aderisce al PCI clandestino, che contribuisce a organizzare in stretto collegamento con Giuseppe Di Vittorio. Paga la spinta ideale con otto anni di restrizione della libertà personale nelle località confinarie di Colfiorito, Pisticci e Ventotene.
Nell'immediato dopoguerra il Comitato di Liberazione Nazionale lo designa per amministrare il Comune di Terlizzi, che gestisce all'insegna dell'equilibrio, dell'onestà e della disponibilità umana, tanto da essere appellato, persino dai suoi avversari politici, come "sindaco di tutti".
Nel 1956 reagisce alla violazione dei diritti umani nell'Est europeo: dopo l'invasione militare dell'Ungheria a opera delle truppe sovietiche, abbandona per protesta il PCI. Subisce per questo un duro moto di discriminazione sociale che lo costringe a lasciare la città natale per trasferirsi a Bari con l'intera famiglia.
Padre tenerissimo ed educatore esemplare, lavoratore instancabile e ingegnoso, è figura di grande tempra ideale ed umana.
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