L'incubo di Giada: «Io abusata dal prete, e la Chiesa tace»

La denuncia gio 21 febbraio 2019
Attualità di La Redazione
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Giada Vitale ©Web
Giada Vitale ©Web

PORTOCANNONE. Ha assunto ormai rilevanza nazionale la triste vicenda di Giada Vitale, la 24enne di Portocannone che nel 2013 aveva denunciato di essere stata abusata per anni da Don Marino Genova, ormai ex parroco della chiesa SS. Pietro e Paolo di Portocannone. I rapporti sessuali con Don Marino, secondo l’accusa, durarono dai 13 ai 17 anni, quando la ragazza era ancora adolescente. Anche sul sito michelesantoro.it è stato pubblicato un approfondimento tratto da ‘Servizio pubblico’.

La ragazza denuncia l'Inerzia della Chiesa sulla pedofilia negli ambienti clericali, nonostante i numerosi proclami: constatazioni ancora più amare se si pensa che proprio oggi, in Vaticano, inizierà il vertice sugli abusi nel Clero, alla presenza di Papa Francesco. Proprio al Pontefice Giada ha scritto due volte, senza ottenere risposta.

«Non avrei mai pensato di scrivere o di cercare di avere un contatto epistolare con una personalità grande come la sua. Prima vivevo felice, non mi mancava niente. Ma all’improvviso, sul mio orizzonte esistenziale, mentre frequento la terza media, si staglia una figura nelle sembianze di un prete. E di colpo il padre si trasforma in un mostro che fagocita la mia mente, il mio cuore, la mia innocenza. Ho scritto due lettere a Papa Francesco ma non ho mai ricevuto risposta. Parla di tolleranza zero, ma perché non li caccia a calci nel sedere? Fa solo chiacchiere. Don Marino nei miei confronti è stato sempre molto dolce. Mi abbracciava spesso, diceva di volermi bene». La 24enne descrive come ebbero inizio le molestie di don Marino: «Un giorno mi prese la mano e mi portò in sagrestia, con i suoi modi molto dolci. ‘Sei la mia stellina, ti voglio bene’ mi disse. Dopo quella frase mi spinse verso il muro e strusciò le sue parti intime sul suo corpo. Mi toccava, mi baciava. Poi andò in bagno. Ogni volta mi rivestiva lui, perché io ero immobile. Mi congedava con la benedizione, facendomi il segno della croce sulla fronte. Non doveva più fare il prete perché era un porco, ma è stato protetto. Dopo la mia denuncia alla procura è iniziato un altro calvario perché il pubblico ministero ha stabilito che si trattava di atti sessuali con minore consenziente anziché violenza su minore. Io avevo 13 anni e lui 58. Non ho mai più avuto un ragazzo, una relazione, anche se adesso mi hanno fatto passare per la prostituta del prete, mentre lui è diventato la vittima».

Le telecamere di Servizio Pubblico hanno raggiunto Don Marino: «Ha rovinato la vita di una ragazza che aveva un terzo della sua età, è stato già trasferito in un'altra parrocchia?», lo incalza la giornalista, ma senza ottenere alcuna risposta da parte dell' ex prete.

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