«Mai più fascismi», i manifesti affissi a Guglionesi

mer 27 ottobre 2021
Flash News di La Redazione
4min

GUGLIONESI. «Ad un anno dal paventato arrivo a Guglionesi degli estremisti di destra Roberto Fiore e Giuliano Castellino, scongiurato dalla lotta di Rifondazione Comunista-Sinistra europea e a pochi giorni dall’assalto alla Cgil di gruppi neofascisti guidati dal Duo di cui sopra -con la fattiva partecipazione anche di Molisani- a Guglionesi e nel Molise risuona una vecchia canzone di lotte “a mezzanotte va la banda a del pennello” antifascista con il manifesto/comunicato allegato alla presenza».

E' l'incipit della iniziativa portata avanti a Guglionesi dal Prc Molise.

«Le immagini dei militanti di Forza Nuova ad attaccare la sede nazionale della CGIL a Roma non possono che destare grande preoccupazione.

Mentre vediamo il rischio che si concretizzi una nuova macelleria sociale, come testimonia lo sblocco dei licenziamenti e degli sfratti, ecco che un gruppo di provocatori fascisti, accompagnati, quasi scortati dalle Forze dell’Ordine, prendono d’assalto la sede della Cgil in corso Italia, intendendo con questo atto criminale attaccare la storia stessa delle lotte sindacali in Italia

Davanti a questo attacco infame, fascista, ci poniamo degli interrogativi. Possibile che questi fascisti, che sono fuori dalla storia, annullati e cancellati dalla Costituzione e dalle leggi che in Italia puniscono la ricostituzione del partito fascista, siano da anni tollerati nelle loro manifestazioni di piazza, fino a potersi presentare alle elezioni in spregio delle norme vigenti?

E nonostante che ci sia una Costituzione antifascista che vieta la ricostruzione di qualsiasi organizzazione di stampo fascista, vengono tollerati personaggi come Roberto Fiore condannato per banda armata. Perché non si scioglie immediatamente ogni organizzazione fascista?

Perché le si tollera? Perché non si interviene immediatamente? Eppure il Ministero degli Interni avrebbe i poteri necessari per lo scioglimento immediato di Forza Nuova e di tutte le organizzazioni e le associazioni che hanno questo stampo

E allora è lecito chiedersi anche delle tante responsabilità che ha la sinistra in questo rigurgito di fascismo. Sono impresse ancora fortemente dentro di noi le dichiarazioni di Luciano Violante che equiparava i ragazzi di Salò ai partigiani, gli inviti ad ambigui personaggi di destra alle feste dell’Unità, la mistificazione storica sulle foibe (non ultimo gli attacchi al Prof. Montanari e agli storici Barbero e Gobetti).

Anche in Molise, da anni si concedono piazze cittadine alle organizzazioni neofasciste. E tutte le volte in cui abbiamo denunciato e ci siamo mobilitati, abbiamo dovuto riscontrare freddezza e addirittura sentirci dire che le piazze vanno concesse a tutti, anche a quelli di Forza Nuova e Casapound.

Dopo tanti anni spesi a fare finta che i fascisti non esistono (e noi classificati come un branco di esagitati e allarmisti), dopo anni nei quali ben poca solidarietà è stata espressa verso chi è stato picchiato e denunciato per avere manifestato contro una sede di fascista, o come a Isernia, solo per avere cantato “Bella Ciao” al presidio contro Casapound,  dopo tutto questo - ora i fascisti sono entrati in casa.

Riteniamo che c'è molta differenza tra il dichiararsi antifascisti il 25 aprile, oppure ora dopo l’attacco alla Cgil e "sporcarsi le mani" quotidianamente e scendere in piazza. Scendere in piazza, per noi, ha ancora un suo valore specifico. E' il metterci la faccia, è accettare l'idea di sopportare anche una denuncia penale è l'essere insieme ad altri compagni....

Cosi scopriamo che tra gli assalitori in corso Italia a Roma vi erano anche molisani, tra cui un esponente di Forza Nuova di Guglionesi, che un anno fa ha organizzato un incontro proprio nella cittadina basso molisana in cui dovevano essere presenti anche Fiore e Castellino. Troppi un anno fa girarono la testa dall’altra parte, criticando anche chi si stava mobilitando affinché l’incontro venisse vietato.

Questo ci pone un ulteriore interrogativo: Che valori morali e sportivi può insegnare a ragazzi in tenera età una persona che va assalire e distruggere, insieme ad altri estremisti di destra, una sede che è presidio di democrazia e partecipazione?

Per noi antifascismo significa anche continuare a lottare contro le infami leggi sicurezza sull’immigrazione, sulla criminalizzazione di movimenti di massa e popolari come i No Tav, contro un mercato del lavoro che produce precarietà, morti e profitto per i padroni. Da questo punto di vista esprimiamo sin da ora la nostra contrarietà ad un'ulteriore compressione del diritto a esprimere il dissenso, già contratto da una serie di obblighi gravosi posti a carico degli organizzatori negli ultimi anni per ragioni di sicurezza, nonché dalle limitazioni dovute alla pandemia. Rimarchiamo, anzi, come il fondamentale diritto di libera manifestazione del pensiero di cui all'art. 21 della Costituzione continui tuttora a confliggere con l’art. 18 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza del 1931, e che tale ultima norma necessita urgentemente di un superamento, pena la possibilità, già concretizzatasi, di una sua applicazione arbitraria.

Concludiamo parafrasando le parole profetiche di Franco Fortini nel commento al film documentario “Allarmi siam fascisti..” (1962) e che tutti dovrebbero vedere:

Il fascismo c’è ancora? C’è, esso si annida nei centri studi e nei consigli di amministrazione delle banche e della grande industria, nelle cattedre universitarie, nelle aule dei tribunali……Ha il viso della conservazione affinché il poco fascismo visibile mascheri meglio il molto fascismo invisibile…

Ovvero il fascismo in camicia bianca è il potere del capitale finanziario nelle sue forme concrete. Il comando assoluto del capitale finanziario sulla politica. Opposti estremismi, stato di polizia e nuovi gruppi squadristi i suoi strumenti di repressione di ogni opposizione e resistenza popolare.

Sciogliere Forza Nuova e tutte le altre organizzazioni neofasciste non basta se non si agisce concretamente e quotidianamente per mettere definitivamente alle spalle anni di tolleranza e complicità».

 

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